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"La chiamata dopo il 45' al vice Massimiliano Farris, sostituto in panchina per una giornata, era normale in questi casi, ma lo svolgimento della partita ha reso necessario un intervento duro. Il fatto di non aver in panchina l'allenatore ha influito sul modo molliccio in cui l'Inter ha affrontato metà partita. In realtà, l'intero match è stato vissuto dal tecnico interista in modo molto… "inzaghiano": pure a distanza, Simone era tarantolato, come se i suoi avessero potuto ascoltarlo per davvero nel frastuono dell'Olimpico.
Ha urlato «raddoppio» appena serviva un supporto in marcatura, «esci Matteo» quando Darmian doveva tamponare meglio, «attenzione a Mancini» sulle palle inattive, nel ricordo della rete presa dal difensore giallorosso. Il resto è stato un misto di «Dai Lauti», «Non smettiamo di giocare», «Teniamo la palla», più inni vari alla «gestione» una volta che i nerazzurri avevano ripreso la partita per le corna.
Alla fine Farris, fedele scudiero e prezioso consigliere, ha ammesso come quella chiamata all'intervallo sia stata balsamica: «Il mister era carico e il tramite alla sua telefonata siamo stati noi dello staff, ma anche i ragazzi sapevano cosa non andava, così tutto il centrocampo ha subito alzato il livello. Questo è un gruppo che, se viene stimolato, soprattutto in allenamento, risponde: è straordinario». E poi una frase che fa davvero tanto Simone: «Ora attenzione alle piccole, il Sassuolo è la nostra cicatrice...». A furia di lavorare insieme, tecnico e vice parlano con una voce sola".
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