L'Inter è in finale di Champions League! Un grande applauso ai nerazzurri che vincono sia l'andata che il ritorno delle semifinali e si prendono la gara di Istanbul. Dopo il 2-0 in casa rossonera, l'Inter si ripete e batte 1-0 il Milan grazie a una rete di Lautaro. A fine partita, il tecnico dei nerazzurri Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa:
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Inzaghi: “So chi c’è stato sempre e chi meno. Grande emozione mi lega all’Inter”
Impresa straordinaria. Che emozioni provi?
—"Grandissima emozione, un sogno che avevamo che abbiamo coltivato già dai sorteggi. Abbiamo ottenuto tutto con merito, nessuno ci ha regalato niente. Serata splendida, alla fine coi tifosi e con le nostre famiglie. Non possiamo chiedere di più".
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Unico italiano ad andare in finale con l'Inter è stato Invernizzi
—"Mi fa piacere, sono orgoglioso. È un traguardo ottenuto con merito. Siamo andati a Plzen a vincere altrimenti non passavamo il turno, Barcellona, Porto, Lisbona, la semifinale col Milan. Vincere 2-0 l'andata, poi avere una partita determinante col Sassuolo e due giorni per preparare questa sfida. I ragazzi si sono superati, partita di organizzazione, concentrazione, straordinaria".
Realisticamente quando sono stati sorteggiati i gironi pensavi più al campionato alla finale di Champions?
—"La mia giovane carriera parla. Non guardo competizioni, non faccio distinzioni. Sapevamo cosa ci aspettava quest'anno. Non dimentichiamo che c'è stata una Supercoppa a gennaio, se n'è parlato poco. Primo pensiero era anche che quando sono stato ingaggiato dall'Inter era arrivare agli ottavi. L'anno scorso gli ottavi e quest'anno la finale. C'è grande soddisfazione per il lavoro fatto da tutti".
Quanto è bello essere allenatore dell'Inter e le fa piacere esserlo ancora?
—"Assolutamente sì, serate del genere ti legano ancora di più ma non ce n'era bisogno. Io e il mio staff mettiamo un impegno folle. Siamo stati bravi a non ascoltare quando le cose andavano meno bene. Da Plzen a Istanbul abbiamo lavorato, ci siamo tappati le orecchie. So chi c'è stato e chi c'è stato meno, ma con tranquillità ho sempre affrontato tutto".
Chi ti affascina di più in finale?
—"Chiunque capita capita male. Due grandi squadra con una qualità immensa, domani partita aperta. Anche all'andata momento in cui ce l'aveva il Real in mano la partita e altri in cui era il City. Ho dato un giorno libero ai ragazzi, ci ritroveremo giovedì per preparare la partita di Napoli e la finale di Coppa Italia. Voto molto molto positivo per il cammino nelle coppe, non mi piace dare un voto, ma si può migliorare con due finali".
In Inghilterra sembra che la finale sia City-Real, cosa rispondi?
—"Inter e Milan hanno fatto due grandi gare. Due partite intense, City e Real si parte sfavoriti. Ma nel calcio è tutto aperto. Il Real lo abbiamo incontrato lo scorso anno e abbiamo perso giocando bene. Il City non ha bisogno di presentazioni".
Lautaro stasera decisivo, momento pazzesco. Che significa per lei allenarlo, può ambire al Pallone d'Oro?
—"Certo. Ha tantissime qualità, lavora tantissimo per la squadra. Sono molto contento di allenarlo. Serata fantastica, macchiata dall'infortunio di Mkhitaryan che nella nostra economia è importantissimo. Siamo abbastanza fiduciosi, vedremo per quanto ne avrà".
Epilogo di un percorso che avevi già in mente lo scorso anno.
—"Non bisogna mai fare calcoli. A Liverpool c'era la possibilità di passare e in quella partita abbiamo perso Brozovic e De Vrij. Non faccio calcoli, la Champions è la Champions. Con un calendario così dal 1° aprile, per portare tutti in condizione così si è lavorato bene con lo staff. Lukaku, Dzeko, Lautaro e Correa aiutano tantissimo la squadra e ruotando sono sempre freschi".
Nessuno le darà più del pazzo quando diceva che avrebbe rigiocato la gara col Liverpool. Si è tolto qualche sassolino
—"Fa parte del gioco, sì si è parlato tanto. Per il mio carattere e la mia educazione sono stato zitto, ma mi ha dato grande carica. Si è visto che staff ha Inzaghi. Ho la fortuna di avere giocatori che sono grandi campioni e gli mancava l'ultimo passo. Anche giocare una finale di Champions non capita tutti i giorni".
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