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Getty Images
Quattro partite per chiudere la stagione, l'Inter si gioca tanto in questi ultimi 360'. Per questo motivo mister Inzaghi si affida a chi gli dà maggiori garanzie: basta turnover, gioca la squadra migliore per cercare di raggiungere i due obiettivi rimasti.
"L’Inter di Inzaghi ha i suoi otto pilastri, come normale che sia. Da Samir Handanovic a Milan Skriniar e Stefan de Vrij, da Nicolò Barella, Marcelo Brozovic e Hakan Calhanoglu a Ivan Perisic e Lautaro Martinez: eccoli gli insostituibili di Inzaghi, i giocatori a cui ora il tecnico chiederà gli straordinari in vista del rettilineo finale. Per Martinez doveva essere l’anno della svolta e così è stato: contratto da top player e record personale di reti in una stagione già eguagliato. Ecco perché nelle prossime quattro saranno le altre punte a ruotare. Un po’ come succede da mesi con Perisic: Gosens doveva aiutarlo a rifiatare, ma Ivan è in condizione straripante, domina la fascia come quando era ragazzino e ora è pure più incisivo in zona gol: 7 gol e 6 assist", analizza La Gazzetta dello Sport
"Rispetto allo scorso anno, l’unico volto nuovo è Calhanoglu, non a caso il primo giocatore indicato da Inzaghi appena sbarcato sul pianeta Inter. Ha preferito l’Inter al Milan per vincere, per lui la beffa sarebbe doppia, anche per i numeri collezionati in stagione, la migliore da quando è in Italia: sette gol e dieci assist, con una carica di responsabilità sicuramente maggiore. Ma non ci sarebbe questo Calha senza i polmoni e le geometrie di Brozovic e Barella. Brozo è stato per tutto il centro di gravità nerazzurro: quando si è fermato lui, il motore dell’Inter si è ingolfato. Barella ha aggiunto gli assist (9) al suo già straordinario repertorio di centrocampista box to box. Insomma, il tridente di centrocampo è la chiave del credo calcistico di Inzaghi ed è grazie all’intesa dei tre che l’Inter oggi è ancora miglior attacco e miglior difesa del campionato".
"Discorso analogo si può fare per Skriniar e De Vrij, mai finiti nella logica del turnover se non per squalifica o problemi fisici. Skriniar gioca ovunque: centrale se manca De Vrij, a sinistra se non c’è Bastoni, ma la differenza la fa a destra, dove ormai spinge con la qualità e i tempi della mezzala. Handanovic ha saltato soltanto una partita di campionato, ed è quella che al momento sta costando all’Inter la testa della classifica: il capitano è il leader silenzioso, ma non ha bisogno di parole per indicare la via ai compagni. Da anni è un esempio di professionalità e attaccamento alla maglia e ora ha un ultimo sogno: presentarsi all’appuntamento per il rinnovo con altri due trofei in mano", spiega Gazzetta.
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