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Il primo a scendere in campo per l’allenamento alla vigilia di Inter-Barcellona è proprio Simone Inzaghi insieme allo staff. Il tecnico nerazzurro detta i ritmi veloci del riscaldamento e dei torelli sotto gli occhi dei giornalisti presenti. C’è spazio anche per un veloce scambio tra Inzaghi e Mkhitaryan, chissà se questo rappresenta un’indicazione sulla sua presenza in campo dal 1’ minuto domani. L’atmosfera è serena, nel torello si assiste ai soliti botta e risposta scherzosi tra compagni e Lautaro - sul quale sono puntati i riflettori per l’affaticamento riscontrato - non si risparmia.
Nella seconda parte di allenamento il clima cambia e la concentrazione sale. Domani i nerazzurri affronteranno il Barcellona, Inzaghi cita diverse volte Lewandowski e lo fa riferendosi soprattutto a de Vrij. La difesa - che tornerà ad essere quella titolare - dovrà saper contenere i catalani e non potrà concedersi cali mentali. È un Simone Inzaghi che alza i toni e lo fa con una pressione decisa. Più aggressiva del solito. Richiama il gruppo quando l’esercizio non trova lo svolgimento richiesto. Si sente nominare e incoraggiare Dimarco e Bellanova.
Inzaghi ricorda con precisione chirurgica l’avversario che affronteranno domani. La squadra rimarrà in ritiro, stasera. Quasi a raccogliere tutta la concentrazione possibile in questo momento così delicato in cui tutti si attendono una risposta dall’Inter. Contro squadre come il Barcellona svolgere un compito con diligenza non è mai sufficiente. Servirà qualcosa in più. Sicuramente qualcosa di diverso da quanto fatto finora.
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