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E proprio in questo senso si fa fatica a concepire come una squadra che ha perso 4 elementi fondamentali della rosa, quattro titolarissimi ( Onana, Skriniar, Brozovic, Lukaku) senza dimenticare Handanovic e Dzeko, possa partire ancora come favorita per lo scudetto.
Perché sulle spalle di Inzaghi debba essere sempre messa una pressione esagerata. Una pressione che molti suoi colleghi non hanno pur avendo goduto di investimenti importanti.
Un po’ come la questione Frattesi delle ultime ore: il ragazzo è forte, un acquisto importantissimo per il centrocampo dell’Inter e della Nazionale, ma non per questo c’è l’obbligo di farlo partire titolare con un centrocampo già definito e collaudato che al momento non presenta defezioni.
Peraltro con i 5 cambi c’è tempo e modo di variare lo spartito ma andare a trovare sempre un motivo di disturbo lascia un po’ il tempo che trova. Inzaghi fa più che bene a iniziare con chi sa già quello che deve fare. Ora che si inizierà a giocare ogni tre giorni ci sarà spazio per tutti com’è giusto che sia. Ma avrà più il quadro della situazione l’allenatore che li vede tutti i i giorni rispetto a chi cerca di mettere zizzania per il gusto di farlo?
Non è semplice inserirsi in un nuovo contesto, imparare i movimenti offensivi e difensivi, mantenendo sempre quell’equilibrio che serve per non prendere imbarcate. Quando arrivò Hakimi assaggiò la panchina per diverso tempo se ricordate. Eppure qualche capiscer dell’epoca mise in dubbio le qualità del giocatore, non capendo che serviva del tempo per imparare i giusti automatismi.
Quindi calma, perché siamo solo all’inizio.
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