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"È un peso invisibile e sconosciuto fino in fondo che, nonostante tutto, complica ancora la vita dell’Inter nelle partite più “morbide”. Si manifesta nella somma di vari fattori. Inzaghi ha lavorato a lungo su questo aspetto mentale, d’accordo con la dirigenza e con i leader del gruppo, da capitan Lautaro allo zoccolo duro italiano. Eppure persiste un certo problema nel rigenerare le motivazioni della truppa. L’Inter che ardeva di voglia contro il Benfica non è la stessa prigioniera dei propri nervi vista ieri. Insomma, spesso è la nobiltà del rivale a “cambiare” i nerazzurri, ma il tecnico per primo sa che questo è un limite pericoloso in A. Non a caso la rabbia mostrata da Simone in pubblico è la stessa ribadita a tutta la compagnia nel chiuso dello spogliatoio. Ha detto ai suoi che è vietato continuare a dilapidare punti che rischiano di essere decisivi. Lo scudetto passa da partite come quelle con il Sassuolo o col Bologna, non solo dai big match in eurovisione", aggiunge Gazzetta.
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