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Dopo la sconfitta con il Sassuolo, l'Inter perde altri punti a San Siro. In vantaggio di due reti dopo pochi minuti, la squadra di Inzaghi si fa rimontare dal Bologna e si fa scavalcare in classifica dal Milan, vittorioso a Genova. Serve assolutamente un cambio di marcia in campionato.
"Se è Simone Inzaghi stesso a chiamarli «sanguinosi», con espressione fumante di rabbia nella sala stampa di San Siro, vorrà pur dire qualcosa. I punti sperperati senza una ragione dall’Inter, cinque nelle ultime due gare casalinghe di Serie A, iniziano ad essere tantini, soprattutto se si pensa alle altezze che questa squadra ha raggiunto finora nelle sfide più complesse, dalla cinquina al Milan alla battaglia trionfale contro il Benfica. La differenza nell’attenzione tra quelle serate ruggenti, e le sfide asfittiche in casa contro le due emiliane, è davvero enorme. L’allarme suona più forte, poi, se la mente torna al passato e al grande spreco della scorsa stagione, quando ben 21 punti sono evaporati contro avversarie medio-piccole. Alla fine il Napoli ha chiuso a +18, giusto per non farsi mancare i rimpianti. Insomma, il problema viene da lontano. È stato il peccato originale di una squadra costruita per la seconda stella già dal 2021, anno dell’arrivo di Inzaghi in panchina. Da allora lo scudetto numero 20 resta sempre l’obiettivo più strategico, la “mission” aziendale consegnata dal club all’allenatore, ma per farcela finalmente dopo gli ultimi due assalti mancati bisogna tirar via la vecchia zavorra", analizza La Gazzetta dello Sport.
"È un peso invisibile e sconosciuto fino in fondo che, nonostante tutto, complica ancora la vita dell’Inter nelle partite più “morbide”. Si manifesta nella somma di vari fattori. Inzaghi ha lavorato a lungo su questo aspetto mentale, d’accordo con la dirigenza e con i leader del gruppo, da capitan Lautaro allo zoccolo duro italiano. Eppure persiste un certo problema nel rigenerare le motivazioni della truppa. L’Inter che ardeva di voglia contro il Benfica non è la stessa prigioniera dei propri nervi vista ieri. Insomma, spesso è la nobiltà del rivale a “cambiare” i nerazzurri, ma il tecnico per primo sa che questo è un limite pericoloso in A. Non a caso la rabbia mostrata da Simone in pubblico è la stessa ribadita a tutta la compagnia nel chiuso dello spogliatoio. Ha detto ai suoi che è vietato continuare a dilapidare punti che rischiano di essere decisivi. Lo scudetto passa da partite come quelle con il Sassuolo o col Bologna, non solo dai big match in eurovisione", aggiunge Gazzetta.
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