È un periodo positivo per l'Inter, fatto di elogi e risultati. Ed è ovvio il confronto con la squadra di Conte che a maggio 2021 ha vinto lo scudetto. Sulla vittoria finale il confronto potrà ovviamente essere fatto solo a fine stagione ma il Corriere dello Sport fa un'analisi parziale di quanto fatto finora dalla squadra nerazzurra.
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Inter, ecco l’effetto Inzaghi: pressing, compattezza e ‘rallenty’
Il tecnico ha trovato la giusta alchimia con i suoi uomini e anche con la società. E ora speri duri a lungo
Inzaghi è ripartito dalla vittoria e dalla mentalità conquistate dall'Inter nelle scorse stagioni ma ha perso giocatori essenziali per Conte: Lukaku, Hakimi e Eriksen che nella seconda parte dell'anno ha reso più completa l'Inter del tecnico pugliese. Nonostante queste perdite evidenti, l'allenatore nerazzurro ha raggiunto gli ottavi di Champions e dopo una rincorsa è di nuovo prima in classifica.
I numeri a confronto
Conte era arrivato al primo posto alla 22esima giornata e a questo punto aveva 37 punti, non 40. Il numero dei gol è identico, 43 e ha addirittura incassato meno gol, 15 con Inzaghi, 23 con Conte che nella prima parte della stagione era stato chiamato a lavorare sulla fase difensiva, a registrarla e a ritornare ad un modo compatto di far giocare i suoi. Anche Inzaghi ha dovuto registrare la difesa e i suoi giocatori gli hanno dato una mano a raddrizzarla. Skriniar, de Vrij, pure Brozovic hanno più volte ribadito che stavano cercando un equilibrio e che i gol incassati li stavano mettendo in difficoltà.
Per quanto riguarda il modo di giocare, Conte ha costruito la sua Inter per sfruttare le caratteristiche di Lukaku, ricorda Guadagno sul giornale sportivo. E Inzaghi senza di lui ha dovuto ridisegnare il modo di giocare dell'attacco. Non potendo poggiarsi sul belga ha dato là davanti più varietà di gioco e soluzioni differenti portando 15 calciatori a segnare. Così la manovra è diventata più imprevedibile. "Ha alzato il livello del pressing, senza perdere compattezza", si legge nello stesso articolo.
Conte è abituato a tenere tutti sul pezzo: con lui si vive sotto alta intensità e tensione. Dentro lo spogliatoio e non solo, se si sentono certe interviste nelle quali teneva sul pezzo pure la società. Avevano tutti bisogno di rallentare - conclude il quotidiano sportivo - e Inzaghi ha trovato le chiavi per far rallentare tutti pur ottenendo risultati importanti. Ha creato un clima positivo con i suoi ragazzi e anche con la società. E adesso deve solo sperare che questo feeling duri a lungo.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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