L'onore delle armi va al Napoli che ha resistito fino a tanto così dai rigori. Per l'agonismo, la tenacia e la resistenza organizzata, fisiologica la dose di frustrazione al triplice fischio. Da rispedire totalmente al mittente, però, l'ondata di esasperazione giunta dalla panchina fin dalle prime battute. Brucerà probabilmente ancora il ricordo amaro di dieci anni fa in Walter Mazzarri, ma guai a mettere sullo stesso piatto della bilancia la Supercoppa persa contro la Juventus e quella di ieri. Pechino e Riyad non sono mai state più lontane di così.
Eppure il post gara, a tratti, sembra averci catapultato in un film di fantascienza. Stropicciarsi gli occhi non porta a cancellare alleanze stravaganti, generate dall'invida verso i più forti, a cui mai avremmo sognato di assistere. Lo spogliatoio, anche per questo, è chiamato alla prova di impermeabilità: non si lasci scalfire dal rumore di sottofondo col quale invece dovrà convivere. Servirà come stimolo ulteriore da qui alla fine della stagione.
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