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Inter, i senatori tutti con Inzaghi. Chivu ritenuto non pronto. E De Zerbi…

Il tecnico si gioca molto mercoledì nel passaggio dei quarti di finale di Champions League. Per il futuro si pensa al tecnico del Brighton

Il cammino in Champions League, probabilmente, non basterà a Inzaghi per rimanere all'Inter nella prossima stagione. Sicuramente sta garantendo al tecnico la permanenza nonostante le undici sconfitte in campionato. Intanto Inzaghi può godere anche della fiducia del gruppo squadra.

"Prima il discorso di Inzaghi ai giocatori, incentrato su un concetto: la concentrazione. Poi il conciliabolo dei dirigenti con l’allenatore e il presidente Zhang, che ha lasciato lo stadio per primo. Dopo la sconfitta con il Monza, gli ultimi ad andarsene da San Siro, all’una di notte, sono stati Marotta, Ausilio, Baccin e Antonello. Il tema è sempre quello: capire perché una squadra che mercoledì potrebbe qualificarsi in semifinale di Champions battendo il Benfica, dopo la vittoria a Lisbona, abbia perso in campionato undici partite, quattro delle ultime cinque, compreso sabato col Monza. Intanto, Inzaghi resiste", riporta Repubblica.

"Se l’allenatore è ancora al suo posto è anzitutto per il percorso nelle coppe. Un’altra assicurazione che fin qui lo ha protetto è il rapporto coi giocatori. I senatori dello spogliatoio non lo hanno scaricato, come sanno i dirigenti. Altra ragione per cui un cambio in corsa non è stato finora preso sul serio è perché non c’è un Palladino pronto a subentrare. O un Simone Inzaghi ai tempi della Lazio, quando nel 2016 prese il posto di Pioli. Cristian Chivu, tecnico della Primavera, non è ritenuto pronto". 

"Roberto De Zerbi piace dal 2020. Fu valutato come alternativa ad Allegri quando sembrava che Conte potesse lasciare il club. Nella sua recente trasferta a Barcellona il ds nerazzurro Piero Ausilio ha incontrato Edoardo Crnjar, procuratore del 43enne di Brescia. Se sarà lui il prossimo allenatore dell’Inter, è presto per dirlo", chiude il quotidiano.