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Inzaghi spazza via ogni dubbio ed entra nella storia. Si è ripreso l’Inter con il suo soft power

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Vittoria del gruppo, vittoria di Inzaghi. Il tecnico ha incassato nel momento difficile e ha tirato fuori le unghie nel momento decisivo

Una finale conquistata con forza, con rabbia, ma anche col gioco. L'Inter si è dimostrata superiore al Milan e ha vinto con merito, lo ha ammesso anche Pioli. Vittoria del gruppo, vittoria di Inzaghi. Il tecnico ha incassato nel momento difficile e ha tirato fuori le unghie nel momento decisivo.

"All’improvviso Simone Inzaghi entra nella storia dalla porta principale, nella maniera più inattesa, funambolica e forse per questo più bella. Cancella in un colpo solo i dubbi che fino all’altro ieri lo accompagnavano ad ogni passo, allontana ogni scetticismo di fondo e adesso vede spalancarsi davanti a sé la maestà di Istanbul, città magica come magica è la Champions League", si legge su La Gazzetta dello Sport.

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"Da oggi Simone ha un posto nel Pantehon delle leggende nerazzurre, tra i più grandi capaci di portare l’Inter a osare l’impossibile, a giocarsi l’Europa. Diventa il quarto allenatore in 115 anni di storia gloriosa a giocare la finale della Coppa più importante, si siede accanto al mago Herrera, il patriarca che diede i primi due trofei, uno dopo l’altro, nel 1964 contro il grande Real e nel 1965 contro il grande Benfica, e che poi cadde a sorpresa due stagioni dopo contro il Celtic Glasgow. Nel 1972 a Rotterdam, nell’altra sconfitta contro l’Ajax di Cruijff, in panchina c’era invece Gianni Invernizzi, il gentleman fatto in casa sin dalle giovanili. Trentotto anni di interminabile attesa e poi la folgorazione portoghese, José Mourinho che come un incantatore di serpenti ammalia un popolo intero e lo porta fino alla gloria al Bernabeu".

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Getty Images

"Da quel 2010 sono passati 13 stagioni l’Inter è di nuovo in cima: a guidare i nerazzurri per questa sesta finale della loro storia, però, c’è un allenatore che ha sfiorato per davvero l’esonero nella stessa stagione. È un tecnico che ha attraversato momenti bui come la notte, ma ha tratto dalle difficoltà una forza misteriosa per uscire più forte: questa Inter “inzaghiana” che aspetta il Real o il City è la stessa che in campionato ha perso 11 volte. Sembra incredibile, eppure è la realtà di una stagione bizzarra, in cui Simone ha prima quasi perso le redini e poi le ha riprese saldamente in mano. Tutto con il suo soft power, con la sua forza tranquilla. Ha usato proprio la Champions come volano per il campionato rimesso sui giusti binari e la finale di Coppa Italia è una dolcissima fragolina in più sulla torta", sottolinea il quotidiano.

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