- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Getty Images
"Due stagioni fa - ha raccontato Romelu Lukaku dopo l’approdo in finale di Champions League - abbiamo vinto lo scudetto giocando di contrattacco. L’anno scorso è stato fatto un misto: quest'anno abbiamo provato a cambiare, ma ci è costato molti gol presi. In campionato vincono le difese e l'allenatore ha deciso di tornare indietro, di essere compatti e attaccare il più velocemente possibile. Questo è stato il click, abbiamo iniziato a segnare molti gol”, ha detto Big Rom. Ecco svelata la recente svolta della formazione nerazzurra, approfondita nel dettaglio dalla Gazzetta dello Sport.
“Più campo libero, per lui e i compagni, per colpire; meno spazio in difesa, invece, in cui gestire gli avversari. […] Nello specifico si nota il cambiamento confrontando i dati statistici registrati in Serie A tra il primo trimestre del 2023 - fino a marzo - e da aprile in poi. Quindi, iniziando dalla posizione in campo: il baricentro si è mediamente abbassato di due metri (da 53 a 51), la squadra si è stretta di tre metri (da 49 a 46) e soprattutto ha occupato in maniera radicalmente diversa il campo.
L'atteggiamento di recupero palla è infatti sceso da 39 a 36 metri e quello del fuorigioco da 25 a 20. Ovviamente ha recuperato meno palloni e vinto meno contrasti, ma ha minimizzato il rischio di prestare il fianco alle incursioni avversarie. Contrasti e intercetti sono leggermente diminuiti, ma gli interventi positivi in area sono notevolmente aumentati - da 57 a 71 - proprio perché l'Inter ha cominciato a difendere più vicina ad André Onana, ma in modo più compatto. Lo si è visto palesemente con il Milan in Champions League, con i rossoneri che hanno sbattuto più volte contro i cugini proprio tra la trequarti e l'area: tentativi su tentativi rimbalzati come contro un muro.
I benefici del nuovo assetto, però, si sono visti anche in fase di possesso, con un assetto che ha aiutato gli attaccanti a ritrovare la via del gol. La percentuale realizzativa è praticamente raddoppiata da 9% a 17%, così come la media gol che è passata da 1,1 a 2,3 reti per partita. La squadra ha colpito il triplo dei legni e ha tirato mediamente tre volte in più da azione a ogni match e due volte in più nello specchio. La diminuzione dei falli subiti e dei cross, invece, rispecchia proprio un atteggiamento meno spregiudicato e la diminuzione nella quantità delle scorribande nella metà campo avversaria.
Ovviamente nel calcio non basta manovrare una leva per cambiare automaticamente il destino di una squadra, ma la testimonianza di Lukaku, il precedente di Conte e la svolta dell'undici di Inzaghi sono indubbiamente collegati. E, di certo, nessuno ha intenzione di rompere l'incantesimo che sta portando i nerazzurri ben più in alto di quanto ci si sarebbe aspettato. Quel filo rosso non va tagliato”, si legge.
(Fonte: gazzetta.it)
© RIPRODUZIONE RISERVATA