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"Ma, anche e soprattutto, per l’azzurro che ormai da tempo ha scelto di vestire: Toloi, nato nel Mato Grosso in Brasile, è campione d’Europa in carica con Mancini. L’italianità, intesa come formazione nel nostro campionato e meglio ancora partecipazione al bacino della Nazionale, è ormai un valore in più nelle scelte interiste. L’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio lo hanno progettato a tavolino e lo stanno realizzando coi fatti: mezza difesa del Mancio gioca già per Simone, arrivasse pure Toloi la colonia sarebbe quasi storica".
"Al momento, però, la Dea fa muro, un po’ perché l’importanza di Toloi a Bergamo è verificata da 8 anni di onorato servizio e un po’ perché alla corte del Gasp non è arrivato Rodrigo Becao dell’Udinese, il difensore che avrebbe potuto insidiarlo nella titolarità. In ogni caso, siamo all’inizio di una vera partita a scacchi perché, quando di mezzo ci sono le due nerazzurre, si gioca così, al tavolo, tra mosse, contromosse e attese. Ad esempio, l’Inter aspetterà le condizioni necessarie e la tempistica giusta per proporre una formula: la scadenza di contratto ravvicinata, 2024, può aiutare il compratore. Di certo, servirà un’offerta credibile, ma l’Inter aspetta di vedere quanto denaro rimarrà in mano dopo aver risolto gli altri casi più delicati sul mercato", chiude il quotidiano.
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