Sulle montagne russe, discese ardite e risalite che, come cantava Battisti, non hanno permesso ai tifosi dell'Inter di gustarsi fino in fondo il titolo vinto pochi mesi fa. Il destino ha scelto diversamente, se è vero che, a pochi giorni dall'inizio ufficiale della nuova stagione, il popolo nerazzurro è dominato dalla mestizia e dalla preoccupazione di un futuro che appare via via sempre più incerto. Colpa dell'addio di Conte prima e delle cessioni di Hakimi e Lukaku poi. Ma, soprattutto, colpa di una situazione societaria che sembra avvolta nella penombra, tra contorni sfumati e prospettive non più rosee come un tempo. FCInter1908.it ne ha parlato con Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport.
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ESCLUSIVA Jacobelli: “Inter, Suning dica tutto e rispetti la storia! I tifosi devono sapere”
FCInter1908.it ha intervistato Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport, per fare il punto sulla situazione in casa Inter
Buonasera direttore. In meno di tre mesi, l'Inter è passata dal sollevare al cielo di San Siro la coppa dello scudetto a dire addio ai grandi artefici dell'impresa tricolore. Hanno già lasciato Conte e Hakimi, andrà via anche Lukaku. Stupito da questa situazione?
Stupito no, sconcertato sì. Stupito no, perché dopo la conquista dello scudetto, Zhang aveva illustrato un piano di ristrutturazione del bilancio che avrebbe potuto comportare una cessione eccellente. E così è stato con Hakimi. Però, ora sono sconcertato sia dalla partenza di Lukaku, sia dall'atteggiamento dello stesso, dato che avevo molto apprezzato le sue dichiarazioni, in cui affermava di voler restare all'Inter nonostante le difficoltà di bilancio. In questo momento, credo che la cosa che debba fare la proprietà, e nello specifico Zhang, sia di parlare chiaramente ai tifosi e di dire esattamente come stiano le cose. A parlare chiaro non si sbaglia mai. I tifosi dell'Inter hanno il sacrosanto diritto di sapere che cosa li attende. Se si vince lo scudetto dopo 11 anni, si torna a giocare in Champions League con la volontà di andare più avanti possibile non si può al tempo stesso indebolire la squadra in questo modo. Sappiamo bene cosa è accaduto in Cina riguardo agli investimenti all'estero. Ma, a questo punto, ci vuole un intervento chiarificatore, netto e soprattutto franco da parte della proprietà che dica il perché di certe scelte su Hakimi e Lukaku.
Col senno di poi, queste difficoltà forniscono una lettura diversa anche dell'addio di Conte...
E' stato coerente. Sappiamo quanto desiderasse continuare a guidare l'Inter, ma voleva altrettanto che la squadra restasse competitiva. O non è stato convinto dalle rassicurazioni di Zhang, oppure immaginava che le cose sarebbero andate così. Di sicuro, la sua è stata una scelta di coerenza.
Crede che Marotta e Ausilio si dimetteranno?
Mi stupirei molto se entrambi si dimettessero. Penso che abbiano fatto e che stiano facendo il massimo per cercare di attutire nel modo migliore le conseguenze di questo ridimensionamento in atto. E' evidente, però, che devono fare i conti con le direttive della proprietà cinese. L'Inter ora ha bisogno di alternative valide in attacco, ma questa è una squadra che a mio avviso ha le potenzialità per disputare un campionato di vertice. Ovviamente per conclusioni definitive bisogna aspettare fine mercato.
Questa squadra può ancora pensare di lottare per il campionato? Fra i tifosi nerazzurri c'è molto pessimismo...
La laboriosa ed estenuante trattativa tra Juventus e Sassuolo per Locatelli dimostra come i problemi non siano solo all'Inter. A Torino hanno appena annunciato un aumento di capitale di 400 milioni di euro. In Italia, ci sono solo alcune eccezioni, come l'Atalanta, che è un modello. Per un anno e mezzo, le società non hanno potuto contare sugli incassi degli abbonamenti e dal botteghino. Se parliamo di Inter, questo è un problema ancor più accentuato, visto che i nerazzurri erano la società col maggior numero di presenze allo stadio. Credo che un giudizio effettivo si debba rimandare a fine mercato. Negli ultimi giorni può sempre accadere di tutto. E' presto per capire la griglia di partenza. Intanto, però, c'è un allenatore come Simone Inzaghi che sa il fatto suo e che, per usare un eufemismo, è particolarmente irritato per come è andata a finire con Lukaku. Ma non ha assolutamente perso la sua fiducia nell'Inter. Non dimentichiamo che in squadra ci sono campioni molto motivati come Barella, Bastoni, un grande portiere come Handanovic. Non parliamo di una squadra smantellata: alternative si possono trovare e non ci deve essere troppo pessimismo. Ma è doveroso che Zhang parli ai tifosi. Nulla è peggio della mancanza di chiarezza.
Paolo Condò ha affermato che quella di Zhang è una strada senza uscita e che andrebbe tolto il nome di Suning dalla Pinetina. E' d'accordo?
Capisco le ragioni commerciali che hanno spinto a suo tempo Suning a rinominare la Pinetina, ma io non avrei mai cambiato il nome di Appiano. Avrei messo a caratteri cubitali i nomi di Angelo e Massimo Moratti, due che hanno fatto la storia dell'Inter. Chi viene a investire dall'estero nel calcio italiano deve tenere ben presente la storia del calcio italiano e, nella fattispecie, la storia dell'Inter. Quella nerazzurra è una delle società più prestigiose al mondo e chi l'ha fatta grande merita sempre di essere tenuto in massima considerazione. Mi auguro che, qualora arrivasse un nuovo proprietario, si regoli di conseguenza. Vedremo cosa accadrà. Oaktree ha garantito un apporto di denaro fresco, ma a interessi elevati. Ora è fondamentale che la proprietà parli chiaramente ai tifosi.
A causa della mancanza di chiarezza c'è molta confusione...
Nulla è più deleterio della confusione. Dall'altra parte di Milano, quando ha preso il Milan il fondo Elliott ha avuto una comunicazione molto chiara, tanto è vero che, anche dopo l'estromissione dalle coppe europee, la società è sempre riuscita a essere trasparente. I tifosi sono il primo patrimonio di ogni società e in questo momento hanno bisogno di essere informati da chi questa società la dirige. Mi auguro che Suning si faccia viva e che spieghi ai tifosi dell'Inter come stanno realmente le cose.
Anche perché sembra evidente la mancanza di progettualità...
Come si fa a fare progettualità se si è costretti sempre a vendere. Il PSG, nell'arco di un anno, ha garantito all'Inter circa 145 milioni di euro tra Icardi e Hakimi. Il primo input è stato quello di vendere, vediamo ora con Lukaku. Non sappiamo cosa c'è dietro l'angolo. Caspita, i tifosi hanno diritto di saperlo. Anche perché c'è una stagione da iniziare, a settembre inizia la Champions League con l'Inter in prima fascia.
Direttore, lei si sarà fatto una sua idea: perché Suning, nonostante tutte queste difficoltà, non ha ancora venduto il club?
Forse non trova acquirenti che corrispondono alle proprie aspettative. Dalla Cina arrivano notizie molto rarefatte. Solo gli Zhang sanno come stiano esattamente le cose nel loro Paese. Sappiamo di alcune difficoltà, ma non sappiamo tutto. Ed è per questo che ci vuole una comunicazione più chiara.
Con Dzeko, Zapata e Dumfries possiamo dire che, nel complesso, l'Inter si manterrà ad altissimi livelli?
Vedremo chi arriverà. Ok Dzeko, ma su Zapata bisogna vedere la questione sostituto per l'Atalanta. Poi ci sono Vlahovic e Correa, che Inzaghi conosce benissimo. E' presto per dirlo. Dzeko è un primo passo importante, perché avrà anche 35 anni ma è un grande attaccante.
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