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Joao Mario, l’ennesimo miracolo di Spalletti all’Inter. E spunta un incredibile paradosso

Da corpo estraneo a uomo in più: ecco perché Joao Mario serve a quest'Inter

Marco Astori

Pace definitivamente fatta. I tifosi dell'Inter non hanno dimenticato quelle parole di Joao Mario qualche mese fa, quando affermò di non avere più intenzione di rimettere piede alla Pinetina. E neanche lui se le è scordate, tanto da prendersi le proprie responsabilità, piazzarsi davanti ad un microfono e ad una telecamera per chiedere scusa. Gesto pregevole, ma nel calcio non bastano le chiacchiere: le scuse avrebbe dovuto metterle in campo. E così è stato. Il portoghese sta tornando l'uomo in più dell'Inter, proprio come fu nelle settimane successive al suo arrivo: e ora i tifosi lo hanno definitivamente (ri)accolto in famiglia, dopo che lo stesso Joao ha inanellato diverse prestazioni da giocatore di livello, quale sicuramente è. Sufficiente con la Lazio, man of the match contro il Genoa, discreto con Roma e Juventus e importante ieri contro l'Udinese. Possiamo dirlo con certezza: Luciano Spalletti ha fatto un altro miracolo.

“Giusto sottolineare la sua prestazione, è in crescita. Le sue caratteristiche alternano delle qualità importante a delle crisi di posizione. Non riesce a cambiare l’atteggiamento su un pallone, a volte servono cose più essenziali e pulite. Lui, invece, ci mette sempre la stessa qualità, non riesce a essere nervoso a volte. Ma menomale che abbiamo giocatori come lui”.

Così ieri il tecnico nerazzurro, che pretende sempre di più dal portoghese, consapevole di quanto possa essere importante per l'Inter. La rosa nerazzurra non comprende un numero esagerato di centrocampisti, soprattutto capaci di fare gioco e palleggiare. Ecco perché era necessario recuperare il numero 15, sia per un fattore numerico, sia di sostanza e tecnica. A confermarlo è la prestazione di ieri, nella quale Joao Mario ha alternato le sue capacità di possesso palla, a recuperi da interditore vero: a tratti ricorda quel giocatore ammirato da tutti durante l'Europeo 2016, capace di attaccare, difendere e tenere in piedi la squadra.

E ora spunta un paradosso: come detto, Joao Mario ha risalito le gerarchie ed ora diventa quasi imprescindibile. E il dubbio amletico lo ha posto ieri il sempre puntuale Paolo Condò: "Chissà come sarebbe andata se l'Inter lo avesse avuto in Champions League". Col senno di poi nessuno può saperlo, ma già porsi questa domanda in merito all'unico giocatore che ad agosto, al momento della compilazione della rosa, era sicuro di essere escluso, è già un grande passo avanti. Sicuramente, considerando che l'Inter ha potuto portare solo cinque centrocampisti in Europa, e che uno di questi è stato Nainggolan a mezzo servizio, il portoghese sarebbe stato fondamentale. Per ora l'Inter se lo gode, consapevole di aver riconquistato un titolare di valore: quei 45 milioni, ora, sembrano alleggerirsi notevolmente.

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