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Se fino a due giorni fa poteva essere una suggestione vederlo lontano dall’Inter, adesso Joao Mario la rende un’ipotesi non trascurabile. Dal ritiro del Portogallo, infatti, il numero 10 non ha girato intorno al suo scarso utilizzo, il giocatore ha visto giocare l’Inter dalla panchina sia a Verona contro l’Hellas sia contro il Torino nell’ultima giornata a San Siro. E tornando indietro nella stagione, le sue presenze non sono poi così frequenti. Luciano Spalletti nelle ultime cinque partite dell’Inter ha schierato la stessa formazione sistemando Borja Valero nel ruolo di trequartista, quello che più si addice a Joao Mario nel 4-2-3-1 nerazzurro. Soprattutto se sugli esterni hai Perisic e Candreva che stanno rendendo bene.
Secondo La Gazzetta dello Sport, il c.t. Fernando Santos avrebbe anche potuto lasciarlo a Milano con la scusa che le sfide contro Arabia Saudita (domani) e Stati Uniti (martedì) gli sarebbero servite per testare altri giocatori. E Joao dovrà utilizzare al massimo questa occasione per mostrare anche da lontano a Spalletti di essere concentrato a «metterlo in difficoltà» nelle scelte future. La ripresa del campionato contro l’Atalanta deve essere per il numero 10 un punto di riferimento. Le due amichevoli con il Portogallo possono offrirgli la possibilità di rilancio.
Costato 45 milioni nell’estate del 2016 dallo Sporting Lisbona, resta un giocatore "difficile" da vendere in chiave economica. Se fosse a gennaio servirebbero 31 milioni circa per non andare in minusvalenza, 27 a luglio. Ma quel che conta è che l’Inter non intende privarsi così superficialmente di un giocatore che ha vinto il Campionato europeo non più tardi di un anno e mezzo fa. L’Inter intanto, con un Ramires in arrivo, gradirebbe più segnali concreti che messaggi vocali in portoghese.
(Fonte: Matteo Brega, La Gazzetta dello Sport 09/11/17)
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