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È il momento di Joao Mario. Dalle prove tattiche di ieri – primo allenamento al completo con il rientro anche di Mauro Icardi – è emersa la conferma che contro la Spal il ruolo di trequartista sarà il suo. E per la prima volta in campionato partirà titolare. Come ha dichiarato Luciano Spalletti, Joao possiede un "caratterino" che poco traspare dall’esterno. Con quella numero 10 sulle spalle si addice poco e poco lo si nota. "Invece l’allenatore di Certaldo - scrive la Gazzetta dello Sport - apprezza la sua capacità di andare a pressare alto il mediano avversario, le sue gambe che sono ben strutturate per sopportare anche lunghe corse senza perdere di intensità. E poi, con la palla tra i piedi, la capacità di mandare in porta Icardi o nello spazio Candreva e Perisic. Joao non ha ancora mostrato un rendimento da Inter per l’intermittenza delle sue prestazioni. Certe volte il portoghese si assenta dalla partita. Inconcepibile per tutti gli allenatori, figurarsi per Spalletti che loda due come Borja Valero e Vecino perché iniziano e finiscono ogni gara con la stessa intensità. Domani contro la Spal ecco quindi l’occasione per il portoghese". Nelle prime due uscite il portoghese ha inciso entrando dalla panchina "segnali di un professionista che si fa trovare pronto anche se chiamato a partita in corso. In questa settimana è tornato poi protagonista diretto con il Portogallo giocando titolare sia contro le Far Oer (quasi un’ora in campo) sia contro l’Ungheria (tutta la partita) partendo da sinistra con la sua numero 10".
"Adesso toccherà a lui. Come dice Spalletti, a centrocampo senza un Nainggolan o un Vidal, si userà «il folto che ruota molto». Definizione coniata più per Brozovic che per Joao Mario. Ma una definizione che rende bene l’idea di come in mezzo le rotazioni saranno fondamentali in assenza di un vero regista basso da sistemare davanti alla difesa e di un vero trequartista che inventi gioco alle spalle di Icardi. E così nella batteria dei centrocampisti Joao Mario dovrà anche contribuire alla causa-gol. L’anno scorso furono 3 (contro Pescara, Palermo e Cagliari). Quest’anno dovranno essere di più, si spera, e magari contro avversari di rango superiore visto che due delle squadre a cui ha segnato hanno lasciato la Serie A".
(La Gazzetta dello Sport)
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