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Julio Cesar promuove l’Inter: “Ramires un animale, Lisandro uomo spogliatoio e Rafinha…”

Andrea Della Sala

Dove starà Lisandro Lopez invece si sa già

«Ecco, lui è il contrario di Ramires. Dunque - a parte il campo - di sicuro si farà sentire in un altro posto: nello spogliatoio. Lui è un uomo spogliatoio: bravissimo ragazzo, gli piace ridere e sa andare d’accordo con tutti».

Per questo siete buoni amici?

«Io e lui scherzavamo un sacco: arrivavo all’allenamento, facevo finta di non salutarlo e lui faceva finta di incazzarsi: “Guarda che io non sono Zanetti, Cambiasso o Milito: adesso nel tuo spogliatoio ci sono io, devi salutarmi”. Mi fa effetto: adesso alla Pinetina entrerà lui, ma sono sicuro che si inserirà in fretta. E lo chiamerò presto per dirgli in bocca al lupo».

Ci sono anche un sacco di foto in cui vi abbracciate

«Per forza, era un nostro rito: dopo ogni gol del Benfica lui mi veniva incontro e ci abbracciavamo».

Difficile che capitasse dopo un suo gol

«Pochi, ma più di una volta importanti: ne ricordo uno per vincere in casa del Porto. Ma il suo mestiere è un altro: difensore tosto, solido, affidabile. Spero che lui e Miranda possano rifare insieme quello che hanno fatto Samuel e Lucio».

Ma dovrà vedersela con Skriniar

«Che è molto forte, ma è giovane: da Lisandro potrà imparare cose che gli saranno utili».

Ma perché stava giocando così poco nel Benfica?

«E perché io non giocavo più? Nel calcio va così: ogni allenatore fa le sue scelte. Ma anche se giocava poco, noi sapevamo che Lisandro c’era, si sentiva. E proprio perché si sentiva ancora importante, credo avesse la consapevolezza di poter giocare ancora. E di dover accettare un’altra sfida».

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