Juve-Inter, occasione rara per Inzaghi. “Già durante la sosta ad Appiano è girata una parola”

Dopo la sosta per le nazionali, riparte il campionato e l'Inter è attesa a Torino dalla grande sfida contro la Juventus. Gara importante perché deciderà chi guiderà la classifica di Serie A, ma perché darà un'idea su chi potrà conquistare lo scudetto.

"Questa Inter è unita come un blocco di cemento, nonostante l’alternanza scientifica voluta dalla panchina non si vedono ancora musi lunghi. Da qualunque lato guardi, in questo momento storico Simone Inzaghi è circondato da energia positiva, ma non basta per cancellare il tabù, per scacciare quel fantasma che svolazza ancora sopra la sua testa. Il non aver vinto lo scudetto è l’unico neo degli ultimi anni di crescita felice in nerazzurro, soprattutto se si pensa allo spreco gigantesco di due stagioni fa, quando fu sorpassato a destra dal Diavolo. Ma pure l’aver abdicato troppo presto nel 2022-23, dominato poi dal Napoli, porta con sé qualche rimpianto dentro il club di Zhang. Il tricolore, il 20esimo e attesissimo per la storia dell’Inter, è quindi lo scalino da salire adesso, di corsa, così da togliere dalla discussione ogni se e ogni ma. Sarebbe il più alto diploma di maturità dopo la Champions sfiorata", racconta La Gazzetta dello Sport.

"Per raggiungere l’obiettivo, personale e di tutto un popolo, Simone deve passare da questo bivio stretto chiamato Juventus. Il fatto di poter battere la principale concorrente a domicilio, spedendola a -5 e lanciando un messaggio poderoso a tutto il campionato, è un’occasione di quelle rare. Con un successo allo Stadium, si scaverebbe un vantaggio grosso e l’Inter potrebbe poi governare con più esperienza rispetto a quando fu beffata dal Milan. Per questo, già durante la sosta, a Inzaghi e al suo staff riunito ad Appiano è girata e rigirata in testa una parola sempre cara: finale. Siamo soltanto al 13esimo turno di A, davanti ci sono ancora praterie da percorrere, eppure questa sfida coi bianconeri va pensata, preparata, affrontata come fosse una finale. Va fissata nella mente come una gara da dentro-fuori perché è lì che l’Inter sa esaltarsi", aggiunge Gazzetta.

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