Si aspettava la Juve così vicina?
Assolutamente sì. La Juve vuole sempre vincere come l'Inter, ha grandi ambizioni e hanno più tempo per preparare le gare: noi non ci nascondiamo, ci assumiamo le nostre responsabilità. E' uno stimolo per migliorare, sapendo che in alcuni momenti dicono che siamo imbattibili e altri in cui ci siamo indeboliti: lì dipende dai risultati.
Come sta Cuadrado? Come mai no al ritiro?
Ho dei grandissimi giocatori molto responsabili che hanno giocato tantissime partite di questa importanza. Tanti sono rientrati ieri e sono stati in ritiro dieci giorni in nazionale, visto il calendario mi è sembrato giusto lasciarli con le famiglie. Domani non ci saranno Pavard e Bastoni, Cuadrado e Sanchez valuteremo oggi: il cileno è tornato ieri con una leggera distorsione e non è risuscito a fare allenamento, Juan ha fatto il primo allenamento completo, è un grande giocatore che ha avuto un problema mai avuto prima. Per noi è una grande risorsa, valuteremo dopo l'allenamento.
Quanto sarà importante un risultato positivo domani?
Non è decisiva, sarà molto importante ma sappiano che solo domani saremo a un terzo di campionato: ci saranno tante altre partite. Sappiamo tutti cosa significa Juve-Inter.
Cosa vuol dire domani imporre il proprio gioco?
Noi cercheremo di fare il nostro calcio, avremo di fronte una squadra che sta facendo bene, compatta e che si difende bene con campioni che possono risolverla. Noi dovremo avere una grande concentrazione per tutti i 95 minuti, è sempre difficile affrontare la Juve.
Il bilancio con Allegri tra coppe e campionato?
Sono tutte partite particolari, con la Juve ultimamente abbiamo vinto tanto soprattutto le finali di due anni fa e la semifinale dell'anno scorso. L'anno scorso abbiamo perso due volte in modo diverso, a Torino in campionato nel primo tempo l'Inter fece un'ottima partita dove non concretizzammo. Poi perdemmo le distanze. Abbiamo lavorato lì in questi pochi giorni, dovremo tenere la concentrazione altissima.
Firmeresti per il pareggio?
No, non si firma mai per un pareggio: non lo farei per nessuna gara se non dopo aver vinto un'andata. Noi faremo la nostra partita consci delle difficoltà avute anche nelle ultime trasferte. Da qui al 23 dicembre avremo otto partite, le prossime quattro saranno con le prime tre dell'anno scorso in trasferta e due partite impegnative di Champions.
Non cambieresti mai Allegri per non giocare le coppe?
No, anche loro vorrebbero giocarle: è successa questa cosa dell'esclusione, avranno una grande delusione ma sarà un vantaggio perché con una settimana a disposizione è tutt'altra preparazione nella gara.
Come stanno i nazionali e Lautaro?
Gli italiani li ho trovati abbastanza bene, sono sempre stanchi mentalmente quando tornano dalle nazionali perché preparano sfide da dentro e fuori. Purtroppo abbiamo perso Bastoni, che è importante. Lautaro è contento per la vittoria, ho trovato meno bene mentalmente Sanchez e Carlos perché hanno perso.
Come si aiutano i giocatori a superare la stanchezza dei viaggi?
Bisogna cercare di farli recuperare nel modo migliore, giocando di domenica abbiamo dato un giorno libero in più a chi tornava a parte i sudamericani. Sono partite da dentro o fuori, il recupero è la prima cosa.
Rinnovi dei dirigenti? Si aspetta Locatelli in campo e Rabiot su Barella?
Non so cosa succederà, chiederete ad Allegri, io posso incidere sui miei. Sui rinnovi non so se sono ufficiali, non li ho visti ma sarei molto contento per loro, se lo meritano, e per l'Inter, è un grandissimo segnale perché vivono h24 per l'Inter.
Allegri si nasconde?
Rischio di diventare ripetitivo: non faccio griglie, non nascondo le ambizioni dell'Inter. Sarà un percorso lungo: io dico sempre a tutti che noi dobbiamo guardare la prossima, che è domani, senza vedere più in là. Speriamo di fare più partite possibili.
Il vostro calcio è il migliore in Italia?
Non sta a me giudicarlo: ci sono giudizi buoni e meno buoni, noi difensivamente stiamo lavorando bene, ma lo sta facendo tutta la squadra. Siamo ad un terzo del percorso, stiamo dando solidità.
Calhanoglu è unico? Dove è migliorato?
Sta avendo un grandissimo percorso: la prima volta in cui ho detto quanto è forte giocava esterno d'attacco al Milan. Poi col lavoro l'abbiamo preso per fare la mezzala e poi ho deciso di metterlo regista perché ha qualità elevatissime. Poteva giocare lì e lui mi ha dato tante certezze, gli piace giocare lì.
Cosa si apprende dalle scorse due partite di campionato a Torino?
Fare previsioni non è semplice, ci saranno momenti in cui l'Inter sarà più aggressiva e in cui dovrà soffrire: dovremo avere una grande concentrazione, la Juve è forte e bisognerà prestare attenzione.
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