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Repubblica – Fortissime pressioni sul governo per riaprire Juve-Inter. Coreografia contro Conte
Al momento esclusa la diretta in chiaro della partita: ci vorrebbe un decreto del governo per motivi di ordine pubblico
Ecco quanto racconta il quotidiano.
"Ieri circa 3000 tifosi della Juventus hanno potuto andare in Francia ad assistere alla gara della loro squadra con il Lione, ma domenica, se nel frattempo non cambiano le cose, non potranno vedere Juventus-Inter a casa loro, a Torino. Anche su questo paradosso si sta facendo forza il partito, guidato ovviamente dai club, che vuole che la supersfida di campionato, che andrà in onda in 170 Paesi di tutto il mondo, non sia giocata a porte chiuse, dando così un'immagine fortemente negativa del nostro Paese.
I francesi ci aprono le porte, gli italiani le chiudono. Poi, è ovvio, ci sono anche gli interessi economici, la Juve non ha sospeso la vendita dei biglietti e, al momento, non prevede il rimborso in caso di gara a porte chiuse.
Il governo dovrebbe fare un decreto per riaprire la partita di Torino: c'è anche il contrasto con la Regione Piemonte che vieta le gare solo sino a sabato 29 febbraio e non sino a domenica 1 marzo come previsto, al momento, dal decreto governativo. Caos totale.
La Lega di serie A aspetta di sapere una decisione ufficiale prima di poter fare un comunicato. E poi se si riaprisse Juve-Inter che fare con le altre gare chiuse? I club sono preoccupati, c'è chi pensa al rinvio. Di sicuro la partitissima di Torino non può essere spostata al lunedì perché mercoledì e giovedì c'è la Coppa Italia che vede impegnate anche Juve, contro il Milan, e Inter, contro il Napoli. La Rai ha diritto, da contratto (ha sborsato 35 milioni), di avere le semifinali in due giornate diverse. Quindi, mercoledì e giovedì.
Al momento è esclusa anche la diretta di Juve-Inter in chiaro (si sono fatte sotto Sky, per prima, poi Rai e Mediaset) ma il contratto della Lega prevede che le gare di campionato si possano trasmettere soltanto in pay. Anche qui ci vorrebbe un decreto del governo che obbliga la trasmissione in chiaro per motivi di ordine pubblico.
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