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Kanu: “Inter troppo importante per me, ancora oggi. Da Moratti un gran gesto…”

Alessandro De Felice

Tutti ricorderanno il suo caso, sia perché nel calcio è stato tra i primi, ma anche per il modo in cui l’Inter ha deciso di stargli accanto. Parliamo di Nwankwo Kanu, attaccante nigeriano al quale nell’agosto del 1996 venne riscontrata una...

Tutti ricorderanno il suo caso, sia perché nel calcio è stato tra i primi, ma anche per il modo in cui l’Inter ha deciso di stargli accanto. Parliamo di Nwankwo Kanu, attaccante nigeriano al quale nell’agosto del 1996 venne riscontrata una cardiopatia congenita. Il calciatore non dimentica quei momenti e adesso che ha abbandonato l’attività agonistica aiuta - mediante una fondazione da lui gestita - le persone che soffrono di problemi al cuore e che non hanno i soldi per potersi pagare le cure: 

 

“Da quando abbiamo iniziato con la fondazione, sono state circa 500 le operazioni chirurgiche che abbiamo seguito. Significa che abbiamo salvato tante vite che sarebbero potute finire solo perché qualcuno non aveva i soldi per poter guarire. Dopo la mia operazione me lo sono chiesto spesso, pensavo a tutti quelli che non possono permettersi di pagarsi i controlli e questo mi ha motivato ad aprire la fondazione. É stato difficile crescere in strada. Non avevo neanche i soldi per comprare le scarpe, ma per fortuna è stato solo per un piccolo lasso di tempo”. 

 

IL GRAZIE A MORATTI E ALL'INTER - Nel corso dell’intervista, Kanu parla anche del suo periodo all’Inter e del motivo per cui è ancora legato alla squadra nerazzurra: “Scoprimmo che avevo questa cardiopatia congenita, ma nonostante ciò Moratti non volle interrompere il mio contratto, anzi, ha pagato di tasca sua per la mia operazione e anche tutte le spese accessorie. Ecco perché ancora adesso l’Inter è troppo importante per me”. 

 

RISCATTO INGLESE - Kanu usa belle parole anche per l’Arsenal e per Wenger: “Dopo aver subito l’operazione in molti credevano che fosse complicato per me trovare a rendere ad un certo livello. Ma Wenger e l’Arsenal hanno avuto fiducia in me, è stato un azzardo, ma ho potuto dimostrare che chi diceva quelle cose si sbagliava”.