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Karamoh: “Ecco perché ho scelto l’Inter, hanno fiducia in me. Sono stati onesti e…”

Gianni Pampinella

Come sono stati i tuoi primi passi tra i professionisti? Il primo allenamento?

Avevo 19 anni, la settimana prima di Guingamp-Rennes, mi alleno con i professionisti martedì o mercoledì. Era il mio primo allenamento con loro ed ero elettrizzato. Poteva giocare in diversi ruoli, ero il jolly. Avevo segnato a Vercoutre due o tre volte, ma non so come avevo fatto. Avevo fatto due-tre tiri belli forti e ad un certo punto ho sentito che urlava: “Oh, dove ti credi di essere? Qui sei tra professionisti”. Il suo messaggio era in pratica che non potevo segnargli in quel modo. Nella mia testa ho pensato: “Qui sono tutti pazzi, ma cosa sta succedendo? Se segnano qua arriva il delirio?”. Era una cosa assurda. Che mi ha segnato. All’Inter ci sono molti giocatori importanti e un allenatore che neanche devo presentare. E qui è andata meglio nonostante la barriera della lingua. E dall’altra parte rispetto a casa tua, ci pensi?”.

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