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La sua stagione è iniziata con una maglia da titolare contro il Chievo, poi è totalmente sparito dalla circolazione. Difficile immaginare che Geoffrey Kondogbia sia felice di come stia andando la sua annata, che sarebbe dovuta partire sotto altri auspici. Soprattutto per come era stato presentato l’anno scorso e per lo sforzo economico prodotto dall’Inter, che per strapparlo al Milan ha dovuto versare 31 milioni di euro più 5 di bonus nelle casse del Monaco.
TROPPE ASPETTATIVE - Da quel momento tante prestazioni condite da alti (pochi) e bassi (tanti). Il giovane centrocampista non ha mai rispettato fino in fondo le aspettative che il grande pubblico e la società stessa riversava su di lui, complice - probabilmente - anche qualche giudizio troppo affrettato. Lo stesso Roberto Mancini aveva un po’ esagerato nell’accoglierlo, quando lo aveva presentato come il futuro Yaya Touré: “può diventare un calciatore da oltre 10 gol a campionato”, aveva affermato il tecnico jesino.
LA COPPIA PERFETTA - Alla fine niente di tutto questo si è avverato e con il passare del tempo Kondogbia ha addirittura perso la titolarità all’Inter, oltre che la maglia della propria nazionale. L’ingresso di Suning ha accelerato le pratiche, Zhang Jindong non ha badato a spese, portando anche Joao Mario nella scuderia agli ordini di Frank de Boer. La coppia di mediani preferita dall’ex Ajax per il proprio 4-2-3-1 è quella formata da Medel e dall’ex Sporting Lisbona e in qualche caso il primo cambio è stato addirittura Felipe Melo.
L'ULTIMA CHANCE? - Domani la musica potrebbe cambiare perché Medel non è al meglio, il cileno è uscito con i crampi dalla gara contro la Juventus e domani sera potrebbe essere risparmiato. Secondo le indiscrezioni raccolte alla vigilia, Frank de Boer starebbe pensando di rilanciare Kondogbia schierandolo tra i titolari, una chance che il centrocampista non dovrà assolutamente bruciare. La sua assenza dalla lista d’Europa League (almeno fino a gennaio) vincola ulteriormente il suo minutaggio in campo e per questo motivo diventa indispensabile non sbagliare gare decisive come può esserlo per lui quella di Empoli. La clessidra scorre, lui deve dimostrare: sarà una notte lunghissima…
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