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L’Inter congela il progetto giovani e prova a vincere subito con la “fascia di mezzo”

Daniele Mari

La scelta è stata fatta ed è chiarissima, lampante. L’Inter ha “congelato” la rivoluzione verde, il progetto giovani stabilito a fine stagione (che avrebbe avuto in Lucas e Destro i suoi alfieri) per provare a vincere subito....

La scelta è stata fatta ed è chiarissima, lampante. L'Inter ha "congelato" la rivoluzione verde, il progetto giovani stabilito a fine stagione (che avrebbe avuto in Lucas e Destro i suoi alfieri) per provare a vincere subito.

Se questa scelta si rivelerà azzeccata potrà dirlo solo il campo ma la virata, soprattutto dopo il passaggio di Lucas al Psg, è stata a 360 gradi. Il calcio italiano è, dal punto di vista qualitativo, ai minimi storici. I campioni se ne vanno altrove, la competitività italica sul mercato internazionale è praticamente nulla, così come sono ridotte al lumicino le chance delle nostre formazioni di fare la voce grossa in Europa.

E allora ecco che tutte le attenzioni si concentrano sullo scudetto. La Juventus, unica ad avere risorse da spendere sul mercato, parte un gradino avanti ma il divario non è certo abissale ed è per questo che in casa Inter è stata maturata la convinzione che vincere da subito si possa.

Da qui il cambio di marcia sul mercato. Scommesse poche, giocatori affidabili molti. Fino ad ora l'Inter ha acquistato: Handanovic (1984), Silvestre (1984), Gargano (1984), Mudingayi (1981), Alvaro Pereira (1985), Cassano (1982), Palacio (1982) e aggiungiamo Fredy Guarin (1986).

La teorica formazione titolare sarebbe la seguente: Handanovic ('84), Zanetti ('73), Silvestre ('84), Samuel ('78), Pereira ('85), Guarin ('86), Cambiasso ('80), Gargano ('84), Sneijder ('84), Cassano ('82), Milito ('79).

La svolta è sotto gli occhi di tutti. Erano due le critiche che venivano mosse all'Inter. La prima: l'assenza di giovani. La seconda: l'assenza della cosiddetta "fascia di mezzo". Spesso si è detto che l'Inter aveva una rosa poco omogenea: da una parte i giovani della Primavera, dall'altra gli ultratrentenni. In mezzo il vuoto.

L'assenza di giovani (elementi della fascia che va dai 20 ai 23 anni) perdurerà anche quest'anno, con qualche eccezione ovviamente (Coutinho su tutti), ma quella dell'Inter è una scelta consapevole. I talenti della Primavera andranno a maturare altrove mentre l'Inter proverà a vincere fin da subito con la fascia di mezzo, quella composta da giocatori pronti fin da subito per le grandi platee (dai 26 ai 30 anni).

Il livello della serie A (piuttosto modesto a dire il vero) consente di sperare di tornare competitivi già quest'anno e la società ha optato per questa soluzione invece che per una rivoluzione che sarebbe stata sì lungimirante ma avrebbe richiesto almeno un paio di stagioni di transizione.

La rivoluzione "verde" ci sarà, probabilmente già dal prossimo anno (quando il ciclo della Seconda Grande Inter potrebbe davvero concludersi, soprattutto in caso di ritiro di Javier Zanetti e Walter Samuel).

Nel frattempo l'Inter dei giovani si farà le ossa tra serie B, serie A e campionati esteri, la Primavera continuerà a sfornare talenti (Tassi e Bocar Djumo due dei nomi da segnare con circoletto rosso). E la nuova Inter della "fascia di mezzo" proverà a riprendersi il posto che le spetta. Tra le grandi d'Italia...e d'Europa.