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La frase che fa felice Inzaghi: cosa ha risposto Barella alla grande domanda dopo il Verona

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
L'eccesso di altruismo del centrocampista nerazzurro poteva costare caro in Inter-Verona ma c'è un motivo chiaro dietro il passaggio a Sanchez

Per fortuna, l'errore non ha inciso sul risultato. Se anche l'Inter avesse segnato in quella occasione, l'arbitro avrebbe annullato tutto per il rigore poi concesso al Verona. Ma tutti al momento del passaggio di Barella a Sanchez con la porta avversaria totalmente sguarnita si sono chiesti il motivo di quell'eccesso di altruismo. E il dilemma ha sfondato anche i cancelli di Appiano Gentile, dove il furetto nerazzurro ha risposto ai compagni in camera caritatis.

Svela la Gazzetta dello Sport: "Aveva visto che la porta del Verona era vuota, ma voleva far segnare Sanchez. Nicolò Barella lo ha spiegato, senza vantarsi del gesto ma anzi con la naturalezza tipica dei leader, a chi gli ha chiesto nei giorni successivi a Inter-Verona perché avesse preferito l'assist a una facile conclusione per il 3-1".

Un gesto che ha spiazzato lì per lì i compagni e anche Simone Inzaghi, che però poi ha apprezzato. Si legge ancora: "Sapeva che il cileno era ancora a secco in Serie A. Nonostante il cronometro segnasse il 97', ha avuto la lucidità per pensare prima al gruppo che a se stesso. Se da un lato Inzaghi avrebbe preferito chiudere il match, dall'altro lo ha fatto felice l'attenzione che il suo vice capitano ha mostrato nei confronti di un compagno in difficoltà e bisognoso di un'iniezione di fiducia".

Sanchez cerca ormai da settimane l'episodio che possa cambiargli la stagione. "Soffre perché gioca poco e non riesce a trovare la via del gol con la continuità dello scorso anno a Marsiglia. Aveva bisogno della prima gioia stagionale in A e Barella ha anteposto la soluzione personale al bisogno di un compagno. E' stato un messaggio che lo spogliatoio ha colto e apprezzato", sottolinea la rosea.


Ed è questa decisione, per quanto sbagliata in quel momento, a confermare la solidità del gruppo nerazzurro. Uno spogliatoio capace di compattarsi ancora di più dopo gli addii di elementi di spicco la scorsa estate, quando "tutti ad Appiano Gentile hanno capito che bisognava essere ancora più squadra rispetto al passato".

Tra l'altro, non si tratta dell'unico gesto. "Così si spiegano anche le parole di Calhanoglu, che ha difeso Arnautovic dopo gli errori contro il Verona, lo scherzo un po' pericoloso di Thuram all'amico Pavard durante i festeggiamenti in campo per il 4-0 all'Udinese e l'assenza di polemiche da parte di chi ha giocato molto meno di quanto sperava (Frattesi, Asllani, Sanchez). Tutti "particolari" che fanno felice Inzaghi e gli permettono di capire che la strada è quella giusta", conclude il focus.

 


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