- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Moratti chiama la Gazzetta dello Sport risponde. Era prevedibile, dopo le parole di ieri pronunciate dal presidente dell'Inter ai microfoni del canale tematico della società, che ci fosse una reazione da parte del quotidiano sportivo di via Solferino. E' Andrea Monti che firma l'editoriale in prima pagina. Vi riportiamo quanto scrive il direttore della rosea:
"Ogni giornale è scritto perché la gente, compreso il presidente dell’Inter, possa liberamente criticarlo. Ciò che ho sostenuto, e che confermo, è noto: la Figc avrebbe fatto bene a non assegnare lo scudetto 2006. Il resto non è mia opinione. E’ cronaca e appartiene alla relazione del procuratore Palazzi, un documento dell’accusa non una sentenza. A Moratti, che continuo a considerare un galantuomo nonostante le accuse gravi e ingiustificate che mi riserva, chiedo solo di meditare su un passaggio delle sue dichiarazioni. Quello in cui, dopo aver evocato in toni altissimi la memoria di Facchetti, addebita a me e alla Gazzetta la paternità di un attacco “determinante, duro, duraturo e calcolato contro di noi e quindi a favore di qualcun altro".
COME AGNELLI - "Questa, più che una sassata alla libertà di stampa – non mi impressiona, il tiro al giornalista è ormai uno sport nazionale, solo mi fa strano che venga da lui – è una brutta offesa a me e alla limpida tradizione della rosea. Per conto di chi avrei ordito la congiura? Della Juve che, per bocca di Agnelli ma con toni ben più civili, in un’intervista alla Gazzetta ha accusato la medesima di essere stata il motore di Calciopoli? Dei miei azionisti? Di Abete, di Moggi, di Palazzi, cioè di tutti quelli con cui stranamente Il presidente nerazzurro non se la prende? Sento di sprecare il fiato".
MORATTI E GLI ESAGITATI - "Inutile ripescare dall’archivio il «Solo Inter» dopo il triplete: la concitazione e l’ira sono una poderosa attenuante, ma hanno la memoria corta. Sicuramente è cortissima quella delle decine di esagitati che ieri hanno bersagliato di minacce me e la www. E che, suprema ironia, si uniscono agli ultrà della Juve. Chiunque abbia visto una curva sa che, in Italia, è maturato un gigantesco e pericoloso equivoco attorno alla parola «tifo», per molti sinonimo di malattia, non di passione. Moratti, purtroppo, lo ha pericolosamente evocato con tutta la potenza di cui dispone un uomo di carisma. In questa brutta storia, una sola verità mi preme di ristabilire. Sulla Gazzetta non è mai comparso un rigo che abbia oltraggiato la memoria di Giacinto Facchetti o che lo abbia equiparato a Moggi sul piano delle responsabilità. Al contrario, ho e abbiamo sempre scritto che nulla potrà scalfire il suo monumentale profilo di uomo e di atleta. Su questo punto, almeno su questo, vorrei da Moratti un’onesta correzione di rotta".
A cura di Eva A. Provenzano, Riccardo Fusato e Veronica Giuliano
© RIPRODUZIONE RISERVATA