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La nuova idea di Moratti: vincere risparmiando

Alessandro De Felice

Moratti ha in testa una grande sfida: risanare i bilanci, risparmiare ma continuare allo stesso tempo a vincere. Forse la sfida più difficile da quando nel ’95 divenne Presidente dell’Inter. Nessun ridimensionamento però, solo una...

Moratti ha in testa una grande sfida: risanare i bilanci, risparmiare ma continuare allo stesso tempo a vincere. Forse la sfida più difficile da quando nel '95 divenne Presidente dell'Inter. Nessun ridimensionamento però, solo una ottimizzazione delle risorse. Si può tornare ad essere vincenti. Lo richiede il FPF, lo richiedono le necessità. Moratti lo aveva anticipato nellottobre 2011, di fronte allassemblea dei soci: «LInter può e deve aumentare i suoi ricavi». Il passo piùimportante è stato fatto con laccordo siglato con la China Railway Construction Corporation per la costruzione del nuovo stadio perché un impianto di proprietà, considerando anche i ricavi extra partita (negozi, museo, shop, ristoranti...), determinerà inizialmente un incremento degli introiti almeno al 50% (attualmente il San Siro nerazzurro ne garantisce meno di 30 milioni ad annata). La conseguenza di questa intesa con il colosso cinese è lingresso nella società di nuovi soci che porteranno capitali freschi (55 milioni per il 15% delle quote) utili a ridurre lindebitamento e a non chiedere altri soldi alla banche (con conseguente aumento del debito e ulteriori interessi da pagare).Intanto c'è una leggera crescita in Asia, con nuovi introiti provenienti anche da Indonesia e Giappone. L'obiettivo è appunto aumentare i ricavi dall'estero.Presto ci sarà anche un nuovo negozio all'interno della Pinetina. Tutto ciò vuol dire più soldi da investire. Vero e proprio ossigeno per le prossime stagioni, soprattutto per questa priva degli introiti derivanti dalla Champions League.Ci saranno anche meno spese in attesa dei ricavi. Da 170 mln, la spesa per il personale dovrebbe ridursi a 140 circa. Ecco perché il passivo dellultima campagna acquisti (circa 20 milioni, esclusi gli eventuali bonus) può essere considerato un risultato positivo visto che, a fronte delle partenze dei big con contratti pesanti (Julio Cesar, Maicon, Lucio, Forlan e Pazzini). Adesso c'è inoltre un tetto salariale di 3 mln netti che non può essere superato, fermo restando che eccezion fatta per Cassano e Palacio, tutti i nuovi arrivi hanno stipendi inferiori ai 2 mln di euro.