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La rivoluzione copernicana di Gian Piero Gasperini richiede tempo. La questione non riguarda solo la difesa a tre, un falso problema secondo lo stesso Gasperini, ma l'impostazione di gioco complessiva dell'Inter, che l'allenatore di Grugliasco vuole cambiare rispetto al passato.
Difesa e contropiede, con Samuel Eto'o lanciato in velocità a sfidare le difese avversarie. Questo tipo di gioco Gasperini non lo vuole fare, perché la squadra "non si presta": "L'Inter non ha gli interpreti per giocare come in passato, con difesa e contropiede. Non abbiamo la velocità per fare questo di gioco e non abbiamo interpreti che si prestano, come magari Eto'o. Dobbiamo giocare in maniera diversa, con una difesa più alta e impostando noi il gioco".
Un pensiero chiaro, quello di Gasperini, un pensiero che per essere tradotto in pratica necessita di tempo, e soprattutto di un po' di fortuna dal punto di vista degli infortuni. Perché, per tenere il pallino del gioco, piedi buoni come quelli di Motta, Stankovic e Maicon sono più che importanti: sono imprescindibili.
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