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Nella giornata in cui Balotelli ha firmato con il Milan e il sogno Paulinho è svanito forse per sempre, il presidente nerazzurro ha fatto il suo all-in. Si, il numero uno nerazzurro ha piazzato tre colpi di emrcato che sanno di tutto per tutto, e il talento Kovacic, strappato a mezza europa, bisogna ammetterlo, dev'essere la scintilla che necessariamente deve far cambiare rotta all'ambiente Inter.
Lo scudetto sembra onestamente andato, ma l'Inter in questo mercato di gennaio si è comunque rinforzata e adesso, almeno il terzo posto in campionato diventa un obbligo, oltre che morale, anche economico perchè l'eventuale qualificazaione in chempions saranno linfa vitale per le finanze del club.
Il primo obiettivo è stato raggiunto; con la cessione di Sneijder si è abbassato ulteriormente il monte ingaggi e in aggiunta, la cessione di Coutinho, ha fatto chiudere il bilancio di questo mercato in positivo nonostante l'aver acquistato Kovacic ha annullatro la cessione del brasiliano. Per la prima volta però il monte ingaggi si stabilizzerà sotto quota 100 milioni, mentre due anni fa era 145. Il problema è che da quel fantastico 2010 l'Inter ha visto contrarsi anche i ricavi. Quanto? Del 17% da 225 a 185,9 milioni di euro (fonte Deloitte) con la prospettiva di un'ulteriore contrazione alla prossima rilevazione, quella con l'Inter in Europa League e senza i circa 30 milioni garantiti dalla Champions. Una prospettiva che spedirà la società direttamente fuori dalla Top20 europea per fatturati. Un anno fa era ottava.
Restare fuori dalla zona-Champions sarebbe un danno anche superiore al mancato ingresso dei soci cinesi annunciato come imminente ad agosto, ripetuto in autunno e poi sfumato sotto Natale. Un vero e proprio ridimensionamento per il quale servirebbero anni prima di tornare competitivi. Il fulcro della scommessa di Moratti è tutto lì. Non solo Balotelli non interessava, ma nemmeno era un giocatore da Inter oggi. E lo stesso vale per Sneijder.
La sintesi l'hanno scritta brutalmente gli analisti di Deloitte: "Un ritorno ai successi sul campo è un imperativo se il club vuole tornare a livello dei Top Ten in Europa e il progetto di un nuovo stadio aiuterà l'Inter a colmare il gap rispetto ai rivali europei nel lungo termine". Sempre che Moratti vinca la scommessa pericolosa di questo inverno del 2013, 2 anni e 7 mesi dopo la notte di Madrid.
Auguri Inter, la rincorsa è cominciata.
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