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Gary Medel vicinissimo all'Inter, dal Cile lo danno ormai in nerazzurro e ne tracciano un profilo molto interessante: «Medel fin dalla sua nascita ha mostrato la sua abnegazione, forza e coraggio. Ma ha dovuto lavorare molto e superare numerose difficoltà per imparare a controllare il suo "lato oscuro". "Se non fossi stato un calciatore oggi sarei uno spacciatore di droga".
Questa la frase che Gary Medel disse nel 2011 dimostrando non solo la sua sincerità da giocatore, ma il luogo da dove è cominciata una carriera che lo ha portato all'Inter. Arriva nel calcio italiano come uno dei migliori della Nazionale del Cile nel Mondiale e un esempio nella partita contro il Brasile.
Un punto molto lontano dai suoi inizi, dove la sua mancanza di controllo sul campo e il suo controverso modo di vivere fuori hanno messo a rischio il suo sviluppo.
"Sembra un passaggio logico, soprattutto dopo quello che ha fatto nel Mondiale. Ha avuto una carriera in crescita, fin dall'inizio, sempre con quella fame", dice Rodrigo Astudillo, tecnico che lo conobbe all'Universidad de Chile e vide le sue prime discussioni con Eros Pérez in campo che gli valsero il soprannome di Pitbull. Questa aggressività è stata sempre accompagnata da qualità e sforzi, ogni tanto ricompare, come in occasione dell'espulsione al mondiale Under 20 nel 2007 contro l'Argentina, o della rissa nella discoteca di Santiago, o quando la Polizia lo fermò alla guida in stato di ebbrezza e poi senza patente alla guida, o quando fu accusato di violenza domestica nei confronti della compagna. Ma continua a giocare a livelli altissimi anche nel Boca Juniors, dove soddisfa le aspettative. E poi al Siviglia, dove diventa subito l'idolo dei tifosi, ma vede anche sventolare diversi rossi sotto il naso. Ma nonostante questi problemi, Medel è sempre l'uomo chiave per le squadre con cui gioca.
Il passaggio al Cardiff lo ha migliorato moltissimo sotto l'aspetto caratteriale, Medel ha mantenuto le sue grandi qualità, ma con sempre meno notizie sulle sue espulsioni o problemi fuori dal campo. Astudillo commenta il miglioramento delle prestazioni in campo: «È migliorato molto. Dipende anche dalla maturità acquisita e dalla la fiducia che gli hanno dato. Mantiene la sua essenza, è un ragazzo esperto, affamato, che non dà per persa nessuna palla e trasmette agli altri la stessa forza». Ecco il Gary Medel che ha comprato l'Inter, un Pitbull al suo meglio».
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