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Non la immaginavano così Antonio Conte e Zinedine Zidane. Poco più di un mese fa, dopo il sorteggio a Nyon, gli allenatori di Inter e Real Madrid pensava alla sfida a Valdebebas in tutt'altro modo. Oggi, alla vigilia dello scontro e dopo 180 minuti, la classifica vede in testa lo Shakhtar con 4 punti, Borussia Monchengladbach e Inter a 2 e Real Madrid fanalino di coda del gruppo B di Champions League. Una situazione difficilmente pronosticabile e una gara che ha il sapore di una 'finale', come dichiarato in conferenza stampa dall'allenatore delle 'Merengues' Zidane.
Lo scontro tra l'Inter e i 'Blancos' di domani sera rappresenta già un crocevia nel percorso verso gli ottavi di finale e la fase a eliminazione diretta. Lo Shakhtar di Luis Castro ha, infatti, la possibilità di blindare il primo posto nel doppio confronto con il Monchengladbach. I nerazzurri di Conte e il Real si giocano inaspettatamente le proprie chance in una gara che ha la valenza di un 'dentro o fuori'.
A poco ore dal calcio d'inizio, FCINTER1908.IT ne ha parlato con Miguel Angel Lara, firma di Marca e grande esperto dell'ambiente Real, che stasera seguirà proprio la sfida per il quotidiano spagnolo.
Come sta la squadra di Zidane?
"È complicato definire esattamente quale sia la situazione. La sensazione è che ora il Real non sia in grado di competere in Europa, mentre in Spagna sì. È una squadra che manda segnali contraddittori e che ha importanti lacune sul piano mentale con cali di concentrazione. Ma ha una cosa che non le manca mai: il cuore".
Che succede nello spogliatoio? Qualcuno è stufo di Zidane? Qual è la situazione del francese?
"La risposta è semplice: questo spogliatoio senza Zidane esploderebbe, come già abbiamo visto".
Hazard è tornato: può essere la svolta? E che succede a Vinicius?
"Bisogna aspettare. Come dite in Italia, una rondine non fa primavera. Vinicius sta vivendo una situazione molto delicata. Ora deve fare definitivamente il salto di qualità: è al terzo anno qui, e anche se ha solo 20 anni, il tempo stringe".
Una squadra da montagne russe: prima la sconfitta storica contro il Cadice e poi la vittoria al Camp Nou. Perché?
"Situazioni come quelle con il Cadice rappresentano blackout che nessuno riesce a decifrare".
Qual è l'idea che si ha in Spagna dell'Inter?
"È un avversario pericoloso, con uno stile di gioco che il Real Madrid soffre. Se i nerazzurri dovessero pressare come fatto al Camp Nou (nella passata stagione contro il Barcellona, ndr), i 'Blancos' avranno molte difficoltà.
E Antonio Conte?
"Un grande allenatore, ma con un carattere e una personalità che rendono impossibile per lui adattarsi a spogliatoi come quelli di Real Madrid e Barcellona in questo momento".
"Cambia completamente. Il belga è uno dei migliori goleador del mondo. Senza di lui l'Inter non segna più: si tratta di un calo impressionante".
Gli ultimi risultati dell'Inter hanno sorpreso l'ambiente Real?
"Sì, ma più che per il risultato per il gioco. Non credo che i nerazzurri fossero mai inferiori ai loro rivali".
In Spagna questa sfida è già considerata un 'dentro o fuori'?
"È una finale per le due squadre. Ritengo che sia quasi impossibile che entrambe possano superare il turno e approdare agli ottavi".
Nel Real c'è più fiducia o paura in vista della partita?
"Preoccupazione più che altro. Perché nessuno può prevedere come ne uscirà la squadra. Una sconfitta significherebbe entrare in panico".
Hakimi è già un rimpianto?
"No, era una decisione presa da tempo. Ora è facile parlarne dopo gli infortuni di Nacho e Carvajal. Ma mesi fa il Real Madrid ha deciso che Achraf non rientrava nel progetto".
"No, il grande obiettivo del Real Madrid è Mbappé. Non ci sono altri trasferimenti in programma".
I 'Blancos' volevano Eriksen, l'Inter la spuntò: in caso di addio ai nerazzurri, il Real potrebbe rifarsi sotto?
"Con la permanenza di Odegaard è impossibile l'arrivo di Eriksen. E il primo non lascerà il Real".
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