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Lautaro, allarme inutile: l’Inter si faccia sentire. Var ancora credibile? Un dubbio aleggia

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: Lautaro e Lukaku fanno scintille. L'utilizzo del Var alimenta sempre più dubbi

Alfio Musmarra

Lautaro Martinez: 13 gol e 3 assist. 8 gol in campionato 5 in Champions. Un gol ogni 121’ in campionato, uno ogni 86’ in Champions. Mica male per uno che fino a Sampdoria-Inter era criticato dagli stessi tifosi nerazzurri.

Romelu Lukaku: 11 gol e 2 assist. 10 in campionato e 1 in Champions. Un gol ogni 117’ in campionato, un gol ogni 315’ in Europa. A conti fatti oggi è la risposta a chi ci propinava dubbi sugli 85 milioni di investimento ( fa niente che poi son stati 65 ).

Parlando di Lautaro mi diverte l’idea che si sia passati dal considerarlo un giocatorino non da Inter al: ‘attenta Inter, perché il Barcellona te lo porta via’. Non c’è una via di mezzo, non c’è la possibilità che Lautaro Martinez sia considerato l’attaccante dell’Inter per i prossimi anni.

Ma perché? Certo c’è una clausola da rivedere, ma lanciare già l’allarme mi sembra fuorviante per i tifosi in primis, che meritano maggior considerazione in primo luogo dalla stessa società che dovrebbe tutelare maggiormente i propri supporter dal punto di vista mediatico. Siamo fragili da questo punto di vista, fin troppo.

Il Var sta sfuggendo di mano

Ciò che fatico a digerire è questo utilizzo sempre più cavilloso del Var e del suo protocollo, per non parlare delle differenti interpretazioni tra Italia ed Europa. Trovo assurdo ogni volta dover prendere un episodio e sviscerarlo con la normativa. Sembra di dover avere a che fare ogni volta col Codice Civile articoli alla mano.

Serve rivisitare tutto, semplificare il più possibile perché così non si può andare avanti. È diventato tutto troppo complicato, in questo modo si crea solamente confusione non solo tra tifosi ma anche tra gli stessi giocatori ed allenatori come peraltro ammesso fin troppo candidamente da Rizzoli.

Perché gli errori ci sono e continueranno ad esserci, ma poi diventa difficile rendere credibile un sistema di fronte ad errori tipo il mancato rigore su Sensi a Barcellona sul risultato di 1-0 per l’Inter, oppure il rigore concesso e poi tolto al Psg per un fallo antecedente già visto giudicato non punibile dall’arbitro che era a due passi. Perché poi il dubbio della sudditanza o forse altro resta, a dispetto delle immagini che sono sotto gli occhi di tutti.

Il VAR dovrebbe essere uno strumento per aiutare gli arbitri, per ridurre al minimo la percentuale di errore, in realtà tutte queste interpretazioni a soggetto, sembrano complicare e confondere un protocollo diventato troppo cavilloso e non scevro di falle. Bisogna intervenire al più presto perché oggettivamente sta sfuggendo di mano un mezzo che invece di facilitare sta mettendo a soqquadro un sistema che avrebbe bisogno solo di maggior chiarezza e trasparenza per tutti.

Il mercato per Conte

Paradossalmente l’Inter riesce a far meglio, molto meglio fuori casa, forse anche sfruttando il fatto di trovare maggiori spazi contro squadre che non partono arroccate in difesa.

Proprio in questo senso servono alternative tecnico-tattiche che riguardano anche il mercato di gennaio che sarà povero, ma non certo privo di idee e l’obiettivo di tutti è quello di accontentare il tecnico.

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