LEGGI ANCHE
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
copertina
Getty Images
Meglio con Thuram che con Lukaku. La Gazzetta dello Sport oggi si sofferma sui numeri di Lautaro Martinez in questa stagione e paragona i due attaccanti. Colui che era accanto al Toro l'anno scorso e nella stagione dello scudetto con Conte, con colui che c'è ora a completare il reparto avanzato nerazzurro. "Era una notte di LuLa piena, alta sul castello di Praga: 27 novembre 2019. Slavia-Inter, girone eliminatorio di Champions. Minuto 19’, Lukaku scappa a destra, si libera a spallate di un paio di avversari e serve al centro Lautaro che imbuca: 1-0. Minuto ’35: Lautaro recupera palla in attaccato e porge a Lukaku che mette dentro. Annullato per fallo precedente, nell’area nerazzurro, sbirciato dal Var. Minuto ’81: lancio, Lautaro, arretrato di qualche metro sulla verticale di Lukaku, spizza di testa, Romelu sbrana la profondità e fa 2-1. Minuto ’88, Lukaku con un’insolita carezza d’esterno trova al centro dell’area a Lautaro che in splendida girata al volo chiude il conto: 3-1. Quest’estate, quando il gigante belga ha fallito il rientro all’Inter e, dopo aver strizzato l’occhio a tanti, è finito a Roma, molti tifosi nerazzurri avranno pensato con malinconia alla LuLa di Praga. Ma degli struggimenti balneari non è rimasto un granello di sabbia.
L’Inter sta per affrontare il suo ex numero 9, totem dello scudetto 2020-21, senza nostalgie; si tiene ben stretto il nuovo numero 9, sorpresa stagionale, anche a detta di Allegri, che sta trascinando i compagni alla seconda stella: Marcus Thuram. Inzaghi se la spassa al chiaro di Thu-La. Thuram ha già segnato 8 gol, il nono, festeggiato dai compagni, ma sfuggito agli almanacchi, è forse il più importante: quello imposto a Gatti nell’importantissimo scontro diretto con la Juve. Ma l’importanza del francese tracima dalle reti segnate e si riversa in quelle realizzate da Lautaro. La ThuLa ha illuminato il miglior Toro di sempre: 19 gol in 20 partite. Nella LuLa invece era Lukaku a prendersi gran parte della luce. Nel campionato 2019-20: 23 reti per il belga, 14 per l’argentino; in quello successivo: 24 Lukaku, eroe popolare dello scudetto, 17 Lautaro. Il gol del 2-1 di Praga, con il Toro, più arretrato, che spalanca la porta al compagno, illustra bene la logica di collaborazione dei due. E’ vero che a Romelu non è mai mancata le generosità e ha sgobbato tanto al servizio dell’argentino, ma è anche vero che toccava soprattutto a Lukaku ingombrare l’area con la sua fisicità e al bomber di Bahia Blanca girargli attorno. Non a caso, nella stagione scorsa, quando Inzaghi ha eclissato spesso Romelu in panchina, preferendogli la rifinitura di Dzeko, Lautaro, passato al centro del sistema solare, è schizzato oltre la ventina: 21 gol. Thuram è un pianeta d’assistenza non meno generoso.
Prendiamo il primo dei 4 gol segnati dal Toro a Salerno che nasce come il 2-1 di Praga e spiega bene il cambio di scena. Lancio dalle retrovie che Lautaro va a cercare in cielo. Questa volta però non innesca la corsa centrale del compagno, ma scarica a sinistra dove Thuram galoppa profondo prima di restituire la palla al centro per il gol del Toro. La corsa larga e potente del francese ha fatto la fortuna dell’Inter e del suo capitano, una corsa continua e resistente, più frequente in Bundesliga, dov’è sbocciato Marcus, e meno abituale per i difensori italiani. Quanto Thuram abbia lavorato al servizio del compagno lo spiegano i numeri. Il francese ha recapitato 49 palloni all’argentino, ricevendone in cambio 36, ma soprattutto, ha regalato 4 assist, non ricambiato (0), e ha creato 8 occasioni da gol per il compagno che gliene ha restituite la metà.
Significativa anche la prestazione di Thuram contro la Fiorentina a San Siro. Ha aperto le marcature avventandosi nel cuore dell’area su un cross di Dimarco, come una vera prima punta, poi ha mandato in gol Lautaro con un passaggio filtrante da sinistra. Arrivato nell’estate degli struggimenti per le partenze di Lukaku e Dzeko, Thuram, di fatto, li ha sostituiti entrambi. Una sorta di centauro, metà centravanti e metà rifinitore. È stata questa doppia anima ad esaltare al massimo le potenzialità di Lautaro, cresciuto in convinzione e personalità, dopo la vittoria del Mondiale e la finale di Istanbul, e a rendere la ThuLa più luminosa della LuLa. Infine, Thuram ha più reattività, più resistenza e più attitudine al lavoro senza palla. Con lui, l’Inter non solo attacca, ma difende anche meglio. Se Sommer ha subito solo 10 gol in A è anche grazie al pressing collettivo e a due attaccanti aggressivi che sono i primi difensori. Tra l’altro, Marcus non ha ancora respinto tiri dei compagni sulla linea di porta", si legge.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA