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Lautaro, concordato con Inzaghi il piano per tornare al top: “E ha anche deciso che…”

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Così La Gazzetta dello Sport il suo focus sul momento del capitano dell'Inter, che deve al più presto ritrovare condizione e gol per riaccendere la squadra
Marco Astori Redattore 

"Se tra il dire e il fare c’è di mezzo Lautaro, allora c’è da fidarsi. Perché quelle parole pronunciate nella tarda serata di domenica, a derby appena perso senza lasciare il segno come invece gli riusciva così facilmente fino a una stagione fa, non erano solo ricche di significato e di spirito da capitano, erano soprattutto uno spoiler di quello che succederà nelle prossime puntate: «Testa bassa e pedalare. Io per primo. Sarò il primo ad arrivare ad Appiano, a lavorare in silenzio per aiutare la squadra. Lavorerò il doppio perché siamo l’Inter e dobbiamo alzare il livello». Eccolo qui, allora, il piano dell’Inter e del suo totem: il Toro vuole tornare se stesso nel più breve tempo possibile e per farlo è pronto a tutto. A partire ovviamente dagli straordinari ad Appiano". Apre così La Gazzetta dello Sport il suo focus sul momento del capitano dell'Inter, che deve al più presto ritrovare condizione e gol per riaccendere la squadra nerazzurra in un periodo di appannamento. Prosegue la Rosea.

"In fondo, questa annata è cominciata così, con una telefonata dall’altre parte del mondo per tendere la mano alla sua Inter in apprensione per un infortunio muscolare di Taremi a pochi giorni dal debutto in campionato. Lautaro, fresco campione di Sudamerica con l’Argentina e con il piede ancora caldo dopo i gol che avevano griffato la coppa (compreso quello decisivo in finale con la Colombia), si era tagliato le vacanze per presentarsi in soccorso di Inzaghi: era il 6 agosto, l’Inter aveva bisogno della sua presenza e lui si è materializzato all’improvviso, come i supereroi dei fumetti. Due mesi e sei partite dopo, la sola presenza non basta: l’Inter ha bisogno anche dei suoi gol e Lautaro logicamente la pensa allo stesso modo.


Sa benissimo che il suo ritardo di condizione – e di conseguenza quello sottoporta – incide sul rendimento di tutto il gruppo, lo ha ammesso dopo il ko con il Milan e per questo ha messo a punto insieme a Inzaghi e allo staff tecnico un programma per recuperare terreno in fretta: le sue sedute aumenteranno, come aumenteranno le ore trascorse alla Pinetina. Tutto il lavoro specifico che l’argentino porterà avanti in questi giorni sarà finalizzato a colmare il gap di condizione. Primo obiettivo, salire di livello già sabato a Udine e rompere il ghiaccio tornando a segnare. Il resto verrà da sé: dopo la trasferta in Friuli, l’Inter tornerà a giocare una gara dopo l’altra fino alla sosta di metà ottobre.

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Stella Rossa in Champions, poi Torino in campionato, sempre a San Siro: Lautaro magari non le giocherà tutte da titolare. Ecco, qui non è questione di “quanto” ma di “come”. E il bomber seriale che ha seminato reti ovunque nello scudetto della stella è in grado di fare la differenza in qualunque contesto, ad esempio segnarne quattro entrando dalla panchina come in quella notte a Salerno di fine settembre del 2023. E qui arriviamo a un altro punto chiave, perché la rincorsa che il 10 nerazzurro ha pianificato con il suo allenatore potrà passare anche... dai pit stop. Il che significa maggiore disponibilità al turnover e alla gestione delle energie. In un momento così delicato, sapersi dosare – e affidarsi alle scelte di chi lo vede allenarsi tutti i giorni, come Inzaghi – è fondamentale tanto quanto scegliere la soluzione giusta nell’area avversaria", si legge.

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