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L'Inter ha scelto quello che indosserà la fascia di capitano a partire dalla prossima stagione. Non si terrà più conto delle gerarchie e delle presenze fin qui accumulate, ma è una scelta di cuore.
"Il Toro di oggi e, soprattutto, il Toro di domani, visto che la società ha già deciso di dargli una nobile promozione. Più che l’errore sottoporta in una gara-no, infatti, contano le corse generose per inseguire fino all’ultimo doriano: all’argentino riusciva poco o niente, ma si è comunque visto il tratto da leader che piace tanto ai tifosi e alla società. Insomma, la fascia che l’argentino ha spesso al braccio gli dona parecchio e potrebbe restare arrotolata a lungo. Adesso il ruolo di Lautaro è più di capitano occasionale, visto che l’assegnazione avviene in base al numero di presenze (Skriniar escluso): recentemente lo ha ribadito lo stesso Simone Inzaghi nella conferenza pre-derby, ma dal 2023-24 l’idea è di cambiare lo statuto. Non guardare ai numeri, ma al cuore. Insomma, Lautaro ha quelle caratteristiche che per Marotta deve avere un autentico “capitano”", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Nel conteggio numerico delle presenze interiste, davanti al futuro sposo sta comunque Brozo. Traduzione, la responsabilità contro l’Udinese toccherà al centrocampista. Se in campo la leadership croata è sempre stata piuttosto marcata, fuori il centrocampista non risponde esattamente all’identikit del capitano marottiano: le ultime turbolenze prima e dopo il Mondiale, che potrebbero allontanarlo da Milano, non lo hanno aiutato. Al contrario, Lautaro è tornato dal Qatar con uno spirito indomito: prima dello stop di Genova, ha camminato sulle nuvole. L’allenamento di oggi deciderà se Lauti partirà titolare contro l’Udinese o riposerà per prendere la rincorsa in vista della Champions. Vada come vada, non dovrebbe avere la fascia a fargli compagnia: presto, però, si consolerà con un anello", aggiunge Gazzetta.
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