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Lautaro ha deciso la finale di Supercoppa segnando al Napoli nel recupero e mettendo la firma sul trofeo. Ma il capitano dell'Inter non vuole fermarsi qui e lo ha detto a chiare lettere a tutto il gruppo. L'obiettivo è lo scudetto e da oggi si inizia a lavorare alla complicata trasferta di Firenze.
"Non è scontato che un grande giocatore sia anche un grande leader. Non è neppure scontato che dietro una maturazione come uomo, di pari passo trovi spazio la crescita della personalità. Ecco: per Lautaro è andata proprio così. E Riad è solo l’ultima dimostrazione del peso specifico dell’argentino dentro l’Inter. Per i gol? Sì, certo, sono 123, 9° posto nella classifica dei bomber nerazzurri di sempre, alla pari di un certo Bobo Vieri. Ma è quel che è accaduto prima e dopo che è giusto mettere in evidenza. Con le parole ai compagni prima di scendere in campo, la motivazione verso la vittoria. E dopo, perché in mezzo ai festeggiamenti ha subito spinto la testa di tutti al campionato e allo scudetto", riporta La Gazzetta dello Sport.
E adesso la seconda stella, si potrebbe sintetizzare così il sentimento del gruppo Inter al ritorno da Riad verso Milano. Dentro una festa che in aereo ha coinvolto tutti, giocatori, allenatore, dirigenti e i vari staff al servizio del club. Lautaro ha fatto da guida. Sia nel lanciare i cori, canzoni sudamericane che ormai ballano tutti. Sia con le parole, espresse già a caldo nello spogliatoio di Riad e poi ribadite proprio durante le ore di volo con la Supercoppa a bordo. Parole piene d’amore, del tipo «sono orgoglioso di essere capitano di una squadra così». Parole lucide, come quelle che provavano già ad andare oltre il sesto trofeo della sua vita interista. «Ora non abbassiamo la tensione, questa era solo una tappa del percorso», il senso del discorso del Toro. E ancora: «Questa Supercoppa assumerà valore ancora più grande se vicino ci metteremo lo scudetto. Siamo nel momento decisivo, da mercoledì (oggi, ndr ) testa alla Fiorentina, è troppo importante per la classifica». La verità è che sarà con ogni probabilità una volata che durerà fino a maggio, contro la Juventus. Ecco perché sarà giusto «restare sul pezzo in tutte le partite fino alla fine, proprio come abbiamo fatto con il Napoli. La strada è giusta: continuiamo a pensare alla squadra e non a noi stessi, come abbiamo fatto fin qui. E non avremo nulla da temere».
"Firenze sarà un banco di prova notevole, l’Inter dovrà subito resettare quanto accaduto in Arabia: questo era l’invito di Lautaro ai suoi compagni, condiviso anche da Inzaghi. Una vittoria tira l’altra, specie se come questa di Riad arrivata dopo due partite quasi opposte l’una con l’altra. Vuol dire che l’Inter ha imparato a vincere in ogni modo, danzando e pure sgomitando. In fondo, è quel che fa in ogni sfida Lautaro. Capitano che non sbaglia una mossa, nelle relazioni con i dirigenti, con l’allenatore con i compagni di squadra, con i nuovi da accogliere e inserire, con chi fa il suo stesso ruolo e magari non ha la sua stessa vetrina", aggiunge il quotidiano.
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