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Lautaro, bomber dei due mondi. Ora la firma con l’Inter fino al 2029, poi assalto all’Europa

Andrea Della Sala Redattore 
Il capitano dell'Inter, protagonista in Coppa America con l'Argentina, firmerà il rinnovo al rientro delle vacanze

Annata da incorniciare per Lautaro Martinez. Il capitano dell'Inter ha conquistato scudetto e seconda stella da capocannoniere del campionato, poi in Coppa America è stato l'uomo decisivo per la vittoria della Seleccion. Ora le vacanze, per poi ributtarsi nell'avventura nerazzurra.

"Lautaro ha chiuso uno dei due anni migliori della sua carriera – l’altro è il 2022, quello del Mondiale – allo stesso modo in cui ha dato lo slancio definitivo alla sua vita: subentrando dalla panchina con occhi affamati. Lui che fuori dai titolari proprio non sa stare, come ha ribadito anche il c.t. Scaloni: «Ha sofferto l’esclusione, ma non ha mai smesso di lavorare». Lautaro è tutto qui. Uno che magari ti fa capire in modo chiaro che non ama stare fuori, ma che quando entra a gara in corso è in grado di tirare la stoccata decisiva. Il 2024 è stato l’anno della seconda stella nerazzurra, della Serie A vinta da capocannoniere con 24 reti e anche della Coppa America, la seconda in carriera. Alla lista, ora, mancano la Champions e il rinnovo con i nerazzurri, il cui annuncio è previsto al rientro dalle vacanze. Accordo fino al 2029, dieci milioni di stipendio bonus compresi e nessuna clausola rescissoria. L’argentino firmerà appena tornato ad Appiano Gentile, poi inizierà a costruire il prossimo stendardo da piazzare. Destinazione, Europa", spiega La Gazzetta dello Sport.

"L’annata 2024-25 dei nerazzurri sarà lunga quanto il Cammino di Santiago, ma nessuno avrà tempo di godersi il panorama. Il 17 agosto l’esordio col Genoa, poi la Champions, la Coppa Italia e il Mondiale per club, in programma negli Stati Uniti dal 15 giugno al 13 luglio con una formula rivoluzionata a 32 squadre. Lautaro dovrà tenere fede all’etichetta guadagnata già nel 2021, quella di “eroe dei due mondi”, l’Italia e l’Argentina. A volte il calcio si appropria della storia. Ha vinto la prima Coppa America e il primo scudetto a 23 anni, è diventato campione del mondo a 24 e a 26 si è migliorato, festeggiando la Serie A e la Coppa America da capocannoniere".

"Ha incastonato lo scettro del bomber sui due mondi che l’hanno reso la punta che è oggi, leader tecnico ed emotivo dell’Inter e futuro della nazionale. Lautaro è partito da Bahia Blanca, un puntino dai tramonti color vaniglia, e poi ha iniziato a scalare una parete di roccia. Ha iniziato da centrale difensivo, si è specializzato come punta, ha salutato il suo paesino per il Racing e poi è tornato a casa, spezzato dalla nostalgia, salvo poi riprendere la scalata ed esordire al posto di Diego Milito. L'Italia, invece, l'ha reso uomo, padre, capitano e campione d'Italia. Prima con Antonio Conte, poi con Simone Inzaghi, l'allenatore che più di tutti l'ha capito: «Ci lascia giocare liberi e sereni». Lunedì ha detto di «aver pagato il debito» dopo il Mondiale, vinto con una caviglia malandata. Con l'Inter ne ha un altro altrettanto grande, la Champions, sfumata in finale nel 2023. La smania di conquiste lo aiuterà a salire ancora", aggiunge il quotidiano.