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GdS – Lautaro Martinez scatenato, incarna l’interismo: “Che messaggio al Milan”

Alessandro Cosattini

L’incarnazione dell’interismo. Numeri da urlo per Lautaro Martinez dallo scorso marzo in poi: sono 10 gol, nessuno ha fatto meglio

L’incarnazione dell’interismo. Numeri da urlo per Lautaro Martinez dallo scorso marzo in poi: sono 10 gol, nessuno ha fatto meglio in Serie A. Si è lasciato alle spalle il periodo buio e non ha praticamente mai smesso di segnare. La doppietta di ieri ha tenuto vive le speranze scudetto dell’Inter e ora il titolo verrà assegnato all’ultima giornata: i nerazzurri ospiteranno la Sampdoria, il Milan farà invece visita al Sassuolo. Così La Gazzetta dello Sport sulla prova dell’argentino: “Con questa doppietta Lautaro Martinez ha allungato di sette giorni le speranze dell’Inter, sempre più disperate. L’argentino si è ribellato al destino che pare sorridere al Diavolo e, indirettamente, ha spedito un messaggio al Milan: «Cari cugini, volete lo scudetto? Sudatevelo». Così, in attesa di cosa sarà soprattutto a Reggio Emilia, i nerazzurri sono ancora a galla e non era per nulla scontato".

I numeri sono dalla parte di Lautaro, ma non solo. Anche gli atteggiamenti, il senso di appartenenza al progetto nerazzurro, con Conte nella passata stagione e ancora di più con Inzaghi in questa. Lo sottolinea sempre La Gazzetta nel focus sul Toro: "Lautaro quest’anno è stato molto di più del terminale di attacco di Simone. Non solo un centravanti risolutore o l’antenna che raccoglie tutte le trasmissioni offensive: è diventato leader riconosciuto e riconoscibile, ben oltre il campo. Ad esempio, nella finale di Coppa Italia, più che il rigore procurato con mestiere e furbizia, del Toro resterà la litigata furibonda con la panchina juventina. L’incarnazione con l’interismo si nutre anche così, anche se è sempre il gol la più alta missione. E mai come quest’anno il Toro è stato presente sottoporta arrampicandosi ai massimi di carriera: con i gol di ieri è arrivato per la prima volta a quota 20 e poi 21 in un solo campionato e questo lo porta nell’iperuranio abitato dai più grandi della storia nerazzurra. A 24 anni abbondanti, Martinez è diventato, infatti, il sesto attaccante interista a segnare almeno 20 gol a meno di 25 anni: in compagnia di Meazza, Nyers, Angelillo, Ronaldo e Icardi non si sta male.

[…] Ieri Martinez era decisamente nello stesso mood dell’ultimo mese: una furia senza quartiere, l’ultimo a mollare l’osso scudetto, per niente rammollito dalle notizie arrivate da San Siro. Nei primi 45’ ha trovato un palo, costretto il povero Cragno a un miracolo da vicino e fatto venire il mal di denti ad Altare. Ma è nel secondo tempo che l’argentino ha squilibrato il match con una doppietta docile, quasi scontata. Sia nel gol dello 0-2 sia in quello dell’1-3, l’argentino ha esultato meno del solito, come se la mente fosse già a domenica nella speranza di un improvviso inciampo milanista. Oppure, chissà, avrà pensato al passato, al rimpianto del vantaggio buttato via senza un vero perché. Ma ciò che conta è che Lautaro, ostinata boa argentina, sia ancora lì: in pieno galleggiamento, assieme alla sua Inter”, si legge sulla rosea.