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Getty Images
Per Lautaro Martinez è stato fin qui un 2023 da incorniciare: 8 gol in 870’ giocati tra campionato e coppe, vale a dire un gol ogni 109 minuti. Tornato da campione del mondo, il Toro è stato l'uomo in più dell'Inter e adesso i nerazzurri si aggrappano a lui per superare gli ottavi di Champions League. Mercoledì a San Siro arriva il Porto di Conceiçao e se Inzaghi ha il dubbio su chi schierare tra Lukaku e Dzeko, su Lautaro, invece, di dubbi non ce ne sono. "Lautaro ha lavorato su se stesso. Ha smussato gli angoli. Ha capito che i limiti sono semplicemente stimoli per migliorare, nulla più. Il Toro che alternava periodi di grande prolificità ad altri di lunga astinenza sembra chiuso in soffitta, ormai. L’Inter dipende da lui", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"È in un momento eccezionale, ha il mirino puntato come mai. È per Simone Inzaghi quel che Romelu Lukaku è stato per Antonio Conte. Ed è il vero giocatore ad altezza Champions dei nerazzurri. L’Inter non può fare a meno di Lautaro. Non può farlo in campo, oggi. Ma non vuole farlo neppure in prospettiva. Il Toro è il simbolo. È il calciatore del quale la società apprezza ogni tipo di comportamento, dentro e fuori dal campo, tanto che non si va lontani dalla verità nel dire che sarà lui il capitano del futuro, a partire dalla prossima stagione. Questo è il piano. E sta bene pure ai tifosi: quel video in cui, rientrando in panchina dopo una sostituzione, usava la parola “Giuve” riferendosi a un modo di arbitrare che a lui proprio non andava a genio, è diventato virale non a caso".
"Lautaro aspetta la notte con il Porto come i bambini fanno con i regali a Natale. Insegue i quarti, ha voglia di spostare ancora più in là l’asticella di una carriera che gli ha appena regalato la gioia più grande, il Mondiale in Qatar. Se in mezzo riuscirà a portare l’Inter tra le prime otto d’Europa, sarà un po’ come avvicinarsi al modello Milito. E sì che lui, tra le prime otto del continente, meriterebbe di stare stabilmente. Stabilmente, intanto, ha deciso di vivere Milano. Lui che 5 anni fa, proprio in questi giorni, diceva sì all’Inter. Benedetta scelta".
(Gazzetta dello Sport)
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