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"Alla Red Bull Arena ieri è rimasto lungamente in panchina, fino al 23’ del secondo tempo. Ha lasciato la fascia a Bastoni e ha visto i suoi compagni annaspare in una gara assai difficile. Poi, una volta entrato, la fredda serata di Salisburgo ha cambiato definitivamente temperatura. Tutta l’Inter si è destata assieme al suo Toro, sfruttando anche il calo fisico dei rivali che tanto avevano corso. Thuram, volenteroso e possente in tanti strappi solitari, si è riconnesso con il suo gemello argentino e così sono piovute le occasioni, anche perché c’era tutt’altra presenza in area. Sanchez, che aveva iniziato la gara proprio per far riposare il capitano, è stato il solito trottolino con poca sostanza. Imparagonabile alla presenza scenica di Martinez davanti alla porta. Così, prima ha colpito la traversa, staccando di testa da centravanti consumato e obbligando Schlager a un miracolo, e poi subito dopo ha trasformato il rigore dell’1-0".
"Ci fosse stato in campo Calha, ieri irriconoscibile, non avrebbe tirato lui e questo, se possibile, rende ancora più straordinari i suoi numeri: 14 gol in 15 partite stagionali, ma prima di ieri aveva lasciato 4 penalty al turco. Avesse pure il compito stabile di presentarsi dal dischetto, rischierebbe di arrivare ad altezze siderali. In più, si porta via dall’Austria pure una piccola gioia argentina: ha messo il naso davanti al connazionale Crespo. Da ieri è lui con 9 centri totali il miglior marcatore dell’Inter in trasferta in Champions, visto che era appaiato a Hernan a otto", aggiunge il quotidiano.
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