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Getty Images
I due gol nel derby hanno restituito all'Inter il vero Lautaro Martinez, centravanti di classe mondiale e in grado di vincere le partite da solo. Ma tutto ciò, combinato con il grande amore che il calciatore prova per il nerazzurro e per la città, potrebbe non bastare per vederlo ancora qui in futuro. Spiega La Gazzetta dello Sport: "Milano è ormai un porto sicuro da cui mai il Toro si separerebbe. A legarlo alla città non è solo la maglia nerazzurra, lo stile di vita o quei tifosi che nel derby si spellavano le mani. Se si guarda oltre, però, c’è un puntino nero che rovina l’idillio, una macchia nel quadro: Lautaro sa bene che non basterà tanto amore a legarlo alla sedia. A trattenerlo a dispetto di tutto nella sua adorata Milano.
È il primo dei sacrificabili in un club che nella prossima estate sarà obbligato a fare (almeno) una grossa cessione: serve un’altra sforbiciata alle spese dopo quella dell’anno passato. Niente è deciso, il sacrificato dipenderà dall’incrocio tra domanda e offerta, ma di certo l’argentino non è sicuro di risiedere ancora a Milano nel futuro. Il rinnovo da top, quadriennale da 6 milioni a stagione più bonus firmato appena tre mesi fa, è stato il riconoscimento, non solo economico, del nuovo status nerazzurro, ma non preserva dalle sirene che cantano dalla Spagna.
Per i Martinez, comunque, l’alternativa più credibile a Milano resta Madrid, visto che l’Atletico è ancora il club più interessato a investire. Già nel 2018 i Colchoneros battagliarono con l’Inter per strapparlo al Racing e furono beffati sul traguardo, anche per i rivali nerazzurri avevano armi più sottili nella trattativa, a cominciare dal peso dei consigli di Milito e Zanetti. Simeone ha continuato a seguirlo nel tempo e lo considera ancora il miglior sostituto di Luis Suarez: serviranno più di 60 milioni per tentare l’a.d. Marotta e il d.s. Ausilio e strappare il Toro dalle sue (felici) comfort zone. Si chiamano Inter e Milano", si legge.
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