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Intervistato dal MatchDay Programme di Inter-Barcellona, l'attaccante nerazzurro ha parlato delle sue sensazioni quando entra al Meazza: "San Siro è indescrivibile, unico, fantastico. Senti un rispetto, una partecipazione che non si trova da nessun'altra parte. Quando senti i tifosi cantare l'inno c'è una carica pazzesca. Vuoi onorare in ogni secondi la camiseta che indossi. Con Icardi c’è un rapporto speciale: amiamo anche la stessa musica, cumbia e reggaeton. Le ascoltiamo durante il tragitto per andare allo stadio prima della partita per caricarci".
PASSATO E IDOLI - "Da piccolo ho iniziato difensore. Mio papà giocava a calcio anche lui e ricordo che quando eravamo piccoli provavo a togliergli la palla quando eravamo in casa. Poi nel tempo le cose sono cambiate. Il mio primo gol l'ho fatto contro l'Huracan. E' stato un momento fantastico, indescrivibile. Ho pensato alla palla in rete e poi alla mia famiglia, ai sacrifici che tutti hanno fatto. Sono andato via di casa a 16 anni e, benché sia stato aiutato da tutti all'interno del club, dalle persone che mi volevano bene, dai miei compagni, non è stato facile. Guardo con attenzione e ammirazione Radamel Falcao, Ci credi che non mi vedrei fuori dallo sport se non avessi fatto l'attaccante? Forse avrei giocato a basket, come mio fratello".
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