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Sempre più leader dell'Inter
—"Oltre che essere il leader tecnico della squadra di Inzaghi, è pure quello emotivo: a lui l'onore e l'onere di far scattare la scintilla anche nei suoi compagni. E lo svolgimento di questa finale, vinta contro la Viola, ne è la prova regina: un'Inter addormentata e anche un po' supponente all'inizio della partita è stata destata dall'ardore di Martinez. [...] Il premio di Mvp della Lega ricevuto alla fine è solo la ovvia conclusione della serata che gli ha consegnato il quinto titolo nerazzurro: aggiungerne un sesto tra poco più di due settimane è il sogno di tutti".
L'uomo delle finali
—"La prima avvisaglia Guardiola l'aveva notata nella semifinale di ritorno di Champions: anche là la gara rischiava di diventare appiccicosa per l'Inter e l'argentino ha trovato modo e tempo per metterla dentro e tranquillizzare la compagnia. Era il gol numero 99 della sua vita in nerazzurro, stavolta all'Olimpico ha fatto due passettini oltre per toccare quota 101: le tre cifre appartengono ai grandi che hanno vestito questi colori, e Lautaro sta ormai nella categoria a pieno merito. E così, a furia di decidere nelle notti che contano (ha segnato in tre delle cinque finali giocate con l'Inter), l'argentino può iniziare davvero a pensare a certi premi dorati che fino a poco tempo fa sembravano troppo arditi per lui.
Questa è la sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo con 27 reti totali e a partire da aprile è una macchina infernale: 10 gol in tutte le competizioni, meglio di lui in questo periodo nei cinque campionati top soltanto Wilson del Newcastle e Benzema. Pesa pure il fatto che in curriculum a fine 2022 abbia aggiunto un Mondiale: non lo ha giocato come avrebbe voluto, anche per un po' di guai fisici, ma nella folle finale contro la Francia ha pur sempre lasciato una impronta decisiva".
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