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"È come se la squadra si specchiasse in lui, tutti sono più consapevoli e maturi proprio perché è il loro leader ad esserlo per primo. Lautaro sta quindi segnando con una continuità mai vista, a ritmi che gli permettono di guardare il cannibale del City alla pari, anzi lievemente dall’alto. Se Haaland ha segnato 15 reti in 17 partite considerando tutte le competizioni, Martinez è a quota 14 in 15 gare. Se si aggiunge il fatto che l’interista ha tirato la miseria di un rigore e ne ha visti segnare quattro al tenutario del dischetto, Hakan Calhanoglu, il sorpasso è ancora più evidente. La stella di Guardiola, infatti, è il rigorista principe nella Manchester blu e con 4 penalty ha gonfiato i suoi numeri".
"L’Inter ha un attaccante in missione, baciato dal destino: anche grazie a lui i nerazzurri possono ormai considerarsi tra le migliori del Continente. Va gestito dentro a rotazioni scientifiche, per preservarne lo stato di forma eccellente, ma nello stesso tempo la strategia di Inzaghi è di usarlo sempre e comunque. Anche a piccole dosi se serve: Martinez ha dimostrato che a volte gli basta un soffio di vento per rovesciare il destino di una partita. Anche l’anno scorso, tra l’altro, è stato unico della rosa ad aver messo piede in campo in tutte le partite ufficiali, nessuna esclusa. Se ciò è possibile è perché l’attaccante ha una struttura fisica eccezionale e ad Appiano lavora molto sulla prevenzione. Niente capita per caso in questi luoghi: il nuovo Lautaro ad altezza Haaland, e anche oltre, nasce sì ad Istanbul, ma soprattutto ad Appiano", precisa Gazzetta.
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