Los huevos. Gli argentini in casa Inter sono tradizione e tra un vamos e l'altro i tifosi nerazzurri si sono abituati a farsi forza e a superare momenti difficili fino ad arrivare alla realizzazione dell'impossibile. Sanno che per arrivare a cose straordinarie a volte si passa da momenti delicati. Come quello che sta vivendo Lautaro Martinez. Delicato perché da un po' non arriva il gol che serve a sbloccare fisico e brutti pensieri.
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Lautaro in pausa, ‘los huevos’, gol e feeling da ritrovare. L’Inter ci conta
Tante le critiche rivolte in questo periodo all'argentino che anche un anno fa aveva avuto un momento di pausa dal gol
L'ultimo con la maglia interista lo ha segnato il 17 dicembre, nel cinque a zero con la Salernitana e allora le cose andavano meglio anche per la squadra di Inzaghi. Poi è arrivato gennaio e ha portato con sé un calendario complicato: la gara sospesa con il Bologna, la vittoria con la Lazio (la vittoria in Supercoppa con la Juve) e cinque punti fatti su dodici in palio nelle ultime quattro giornate di campionato (contro Atalanta, Venezia, Milan e Napoli). E nella difficoltà generale gli appuntamenti persi con il gol di Lautaro sono diventati molto evidenti. Tanto che lui stesso si è reso conto di quanto sia importante ritrovarsi e le parole postate sui sui social non sono arrivate a caso: "Quando serve bisogna metterci le palle". Los huevos, appunto.
Palle in rete e carattere, in entrambi i sensi. Inzaghi lo ha spronato e lo ha mandato in campo anche in Champions da titolare, annoiando il leone Sanchez che forse in questo momento sta riuscendo meglio. Il tecnico nerazzurro punta molto sull'argentino. I gol li ha sempre fatti (anche in Nazionale nell'ultima pausa) e deve ritrovarli. È l'unico modo per rimettersi in carreggiata e aiutare l'Inter a tirare il fiato dopo un calendario impegnativo, che avrebbe messo alla prova chiunque. Ma non è un alibi: los huevos sono un incoraggiamento anche per tutto il gruppo dopo la sconfitta in CL. Immeritata, diciamolo. Ma nella competizione europea, in questa stagione, l'argentino non ha ancora mai segnato e avrebbe potuto fare la differenza.
In campionato, nella stagione in corso, di gol ne ha segnati 11 nelle prime 18 giornate (+ 2 assist forniti e 2 rigori sbagliati), poi il digiuno. Dopo 25 giornate il suo score resta invariato, dopo sei gare a secco. Nella scorsa stagione (17 gol in totale in Serie A) alla 25esima ne aveva segnati 13, due in più ma c'era stato un periodo di digiuno durato cinque settimane tra l'ottava e la dodicesima giornata. Nelle stagioni all'Inter dal 2018-2019 in campionato non era mai arrivato a raggiungere le sei giornate di pausa prima di tornare a segnare tranne nella prima stagione, quella delle sei reti segnate in un anno.
Un anno fa il Toro con Lukaku sembrava aver trovato il compagno di gioco ideale, lui gli creava gli spazi. Ma anche nella scorsa stagione si è preso una pausa dal gol per cinque giornate. Il modo di giocare di Dzeko, che di solito fa coppia con lui, è diverso: si abbassa a prendere palla e l'argentino resta più isolato. Le esigenze sono quindi due: segnare e ritrovare feeling con chi lo accompagna là davanti. Magari può ripartire da Sanchez. I due potrebbero essere titolari in coppia contro il Sassuolo.
L'Inter ha ancora una mezza stagione davanti ed è tutto ancora da decidere. Il Toro deve raccogliere la sua forza, los huevos, e tornare decisivo. Alla Pinetina, dall'allenatore alla dirigenza che gli ha rinnovato il contratto, si aspettano molto da lui e ritengono che l'unica medicina per questo momento sia tornare a segnare. Il carattere, la determinazione, l'impegno non mancano: nessuna ricetta segreta.
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