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Al futuro si pensa quando arriva
—Sul futuro non si sbilancia troppo e non fa promesse, si sofferma sulla concretezza del presente: «Dove sarò tra cinque anni? Non lo so. Non mi piace mescolare il presente col futuro: si rischia solo di sbagliare. E io mi voglio godere l’Inter. Sta crescendo questa squadra. Lo scorso anno abbiamo mantenuto alta l'asticella. L'Inter sta lavorando bene, si vedono i risultati e si raccolto i trofei. Abbiamo riportato anche la squadra in finale di Champions. Vero, abbiamo perso tanti punti in campionato, ma dobbiamo ripartire da Istanbul perché quella gara ha fatto crescere ognuno di noi. Abbiamo lanciato un segnale. Il gol fallito quel giorno? Credo di aver fatto la scelta giusta, c'è chi mi dice che avrei dovuto passarla a Brozovic o Lukaku ma in quel momento l'ho pensata in quel modo, Guardiola era già a terra. Mi porto dietro quanto di buono abbiamo fatto quella sera».
Obiettivo scudetto
—«Da quando sono diventato capitano penso di voler vincere perché devo alzare io la Coppa dello scudetto. Adesso la gente si aspetta tanto da noi e da lì dobbiamo ripartire. Questa è una società abituata a vincere. E abbiamo fame. Io voglio vincere sempre, anche le partitine in allenamento. E questo messaggio voglio trasmetterlo ai più giovani. Nessuno l'anno scorso pensava saremmo andati in finale. E allora dobbiamo crederci anche quest'anno, ci siamo guadagnati il rispetto di tutti», ha spiegato.
Il nuovo compagno in attacco è Thuram: «Credo sia un giocatore molto intelligente, sa usare bene il corpo, è anche molto tecnico. Ci serve, è un campione, ci darà una grande mano. Speriamo che capisca in fretta il modo di giocare dell’Inter e l’idea del mister, che conosca in fretta i compagni. Marcus è più simile a Edin, gli piace andare a prendersi il pallone lontano dall’area, giocare con la squadra, dialogare. Ma io mi sono sempre adattato con tutti, sia da prima sia da seconda punta».
Ma l'Arabia no
—Anche l'argentino dell'Inter ha ricevuto un'offerta milionaria dall'Arabia e ha rifiutato. «È vero, le proposte sono arrivate. Ma sono felice all’Inter e felice a Milano, non ho motivo per cambiare, la mia famiglia la pensa come me. Credo entri in testa l'aspetto economico, sono tanti soldi eh, inutile negare. Dipende dalle scelte di ognuno ma io penso a continuare ad alti livelli anche per prepararmi al meglio per la Nazionale. L'Inter per me è una seconda casa, sono arrivato qui e mi hanno trasmesso amore, non lo dimenticherò mai. Vengo da una famiglia umile e abbiamo vissuti momenti difficili quando ero piccolo. Apprezzo molto le persone che mi aiutano. Ora sono papà, sono cresciuto tanto. Arriverà il secondo figlio e si chiamerà Theo come ho deciso io. Spero di essere un buon genitore. Intanto grazie a questo sul campo sono diventato più riflessivo, prima ero tutto istinto, mi ammonivano di più. Come giocatore posso crescere a livello fisico e posso migliorare i movimenti della gamba sinistra. Inzaghi mi ha fatto capire che si può lavorare e imparare anche sorridendo, ti fa sentire positivo anche quando i risultati non arrivano», ha concluso.
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