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Marcus è il prototipo di centravanti fabbricato proprio per esaltare l’argentino. Proprio il francese ha rotto il suo lungo digiuno domenica scorsa contro il Cagliari: dopo quasi due mesi l’ha messa dentro e ha esultato “alla Lautaro”. In tribuna ad applaudirlo soddisfatto c’era proprio il gemello argentino squalificato per un turno. Lautaro vorrebbe anche lui spezzare l’incantesimo alla prima occasione, nella partita più importante: sembra bizzarro, ma non esulta vestito di nerazzurro dal 28 febbraio, dal poker in casa contro l’Atalanta. Lunedì saranno passati 54 interminabili giorni.
Capocannoniere Serie A
—Da quella rete a San Siro il cannibale ha stranamente i denti spuntati e non è un caso che l’Inter abbia perso un po’ della propria efficacia. In questo periodo c’è stata l’eliminazione sanguinosa dalla Champions, con il rigore spedito in orbita dal Toro e diventato meme di successo. Poi due pareggi casalinghi in campionato, contro Napoli e Cagliari: probabilmente prima non sarebbe successo e invece è subentrata un po’ di naturale stanchezza. Così facendo, è tramontato il sogno di arrivare al record di 36 centri che appartiene alla coppia Immobile-Higuain. Con 23 reti segnate in A e sei partite ancora in calendario, quota 30 pare ancora possibile, ma urge ritrova la vecchia vena. Quella che al Toro non è mai mancato contro il Milan: nella cinquina di sfide consecutive vinte col Diavolo, il Toro l’ha messa dentro 3 volte. Diventano 8, considerando tutti i 15 derby giocati. Questo, però, è differente, stellare, unico: neanche l’eterno Facchetti ha mai potuto giocarlo", si legge.
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