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Lautaro: “Inter una seconda casa per me. La finale ci ha fatto crescere. Ai nuovi ho detto…”

Lautaro Martinez ha parlato di tanti argomenti: dei nuovi arrivati, degli obiettivi della prossima stagione e della nuova Inter

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Lautaro Martinez ha parlato di tanti argomenti: dei nuovi arrivati, degli obiettivi della prossima stagione e della nuova Inter:

Che cosa ha detto ai nuovi che sono arrivati?

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«Una cosa sola: se siete qui, se indossate questa maglia, è perché avete qualcosa. Siete stati scelti, non siete qui per caso. Avete la qualità, la forza e la mentalità giusta per entrare a San Siro e giocare. Date tutto, al resto penseranno i tifosi con l’amore che ci accompagnerà».

Che Inter sta nascendo?

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«Crescendo, diciamo crescendo, il termine giusto è questo. Lo scorso anno abbiamo mantenuto l’asticella alta. Da tanti anni, almeno da quando sono qui io, l’Inter sta lavorando bene: si vedono i risultati, si raccolgono i trofei, con l’ultima Champions abbiamo riportato l’Inter nel posto che merita per la sua storia».

L’Inter era quella di Istanbul o delle 12 sconfitte in Serie A?

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«Abbiamo perso per strada tantissimi punti in campionato. Ma ripartiamo dalla finale di Champions. Perché quella partita e quella competizione hanno fatto crescere singolarmente tutti noi dal punto di vista calcistico. Abbiamo lasciato un’immagine importante di noi, abbiamo dato un segnale al mondo».


Ripensa mai a quel gol fallito il 10 giugno? Le è mai capitato di sognare quell’azione?

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«Ma no, perché sono a posto con me stesso: ho fatto la scelta giusta. C’è chi dice che avrei dovuto passarla a Brozovic, chi a Lukaku. In quel secondo ho deciso così e va bene, ho rivisto tante volte i video con Guardiola già a terra... Ma non è l’unica occasione che abbiamo avuto quella sera, nella testa porto con me quanto di buono abbiamo fatto».

Che cosa è per lei l’Inter?

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«Una seconda casa. Quando arrivai, tutti mi hanno trasmesso il loro amore. Non lo dimenticherò mai. Vengo da una famiglia molto umile, ho vissuto momenti difficili da bambino: quando la gente mi dà una mano, so apprezzarlo».

Un aspetto concreto che ha migliorato in campo, dopo esser diventato padre?

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«Ora penso prima di fare le cose, prima ero tutto istinto. Guardate i cartellini gialli: prima ne prendevo di più, ho imparato a rispettare gli arbitri e gli avversari».

Il Lautaro calciatore, invece, dove ha ancora margini?

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«Ci sono sempre cose da “pulire”. Ad esempio posso crescere a livello fisico. E poi con i movimenti sulla gamba sinistra».

Inizia la sua sesta stagione: c’è una cosa che cambierebbe voltandosi indietro?

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«No, ho finito ogni stagione sentendomi cresciuto rispetto a quella precedente».

Dove si vede tra cinque anni?

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«Non lo so. Non mi piace mescolare il presente col futuro: si rischia solo di sbagliare. E io mi voglio godere l’Inter».