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"Visto l’avvicinarsi dell’evento, quei due sono ancora più in contatto, nonostante la distanza e nonostante l’opposta divisa nazionale. Con queste premesse, nessuno può stupirsi se nel bel mezzo del ritiro argentino, di colpo, sia comparso il faccione di un giocatore francese. Non bastavano i messaggi, la videochiamata è arrivata qualche giorno fa ed è stata motivo di battute e sorrisi sudamericani. Proprio lui, il “nemico” Mondiale intrufolatosi in mezzo ai campioni. In fondo, anche i francesi, ancora furenti per quella folle finale, avrebbero potuto pensarla alla stesso modo, se solo Marcus fosse stato in goliardica compagnia come Martinez, e non nella sua stanzetta con le cuffie nel centro federale di Clairefontaine.
Nessuno sfottò tra le risate, anzi si notava una certa stima, alla luce dello status internazionale raggiunto dal figlio di Lilian. Tra l’altro, Doha è lontana e per Marcus garantisce lo stesso Lautaro. Nessuno tocchi il centravanti-amico del Toro, anche perché, da quando ha il francese accanto, i suoi gol cadono a grappoli. Dall’altro lato, è stato lo stesso capitan Martinez, responsabilizzato dalla fascia al braccio, ad aver reso così morbido l’atterraggio di Marcus a Milano".
"L’aneddoto non sarebbe davvero saporito se quei due, isolandosi dal contesto, non avessero pure pronunciato la parolina magica: Juventus. Si riabbracceranno giovedì ad Appiano, ma è come se il pensiero sui rivali in campionato li anticipasse. Senza che questo distolga nessuno dei due dagli impegni in patria, peraltro piuttosto diversi", chiude Gazzetta.
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